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Qual'è l'unica tigre che festeggia il capodanno?
La tigre del "bengala" !!!
Giovanni Rodari, detto Gian Franco, in arte Gianni
(Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980)
È stato uno scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano, specializzato in testi per bambini e ragazzi, tradotto in moltissime lingue, uno fra i principali teorici dell'arte di inventare storie.
Filastrocca di Capodanno
Fammi gli auguri per tutto l’anno:
voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.
L'anno nuovo
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
Aforismi di Gianni Rodari
- Quanto pesa una lacrima? La lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.
- La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.
- Nel paese della bugia, la verità è una malattia.
- Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza.
"Speranza a buon mercato!"
Per un soldo ne darei ad un solo cliente quanto basta per sei. E alla povera gente che non ha da campare darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare. - Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo.
- Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa.
- Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: Buon viaggio!
- Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? Se si mettessero insieme le lagrime versate nei cinque continenti per colpa dell'ortografia, si otterrebbe una cascata da sfruttare per la produzione dell'energia elettrica.
- Chi vuol la pace, prepara la guerra!
- Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente.
Docufìction
Inglese, pronuncia: dokifikscœn.
Etimologia
Composto da documentary = "documentario" + fiction = "narrativa". Il termine docufiction implica un modo di fare sia cinema che documentari già praticato nel 1922 da autori come Robert Flaherty, uno dei padri del documentario. Questi realizzava documentari storici con ricostruzioni molto realistiche, utilizzando scenografie ed attori oppure film interpretando scrupolosamente la realtà. Il termine è arrivato da sé giornalisticamente.
Significato
Il docufìction è un filmato in cui c'è la commistione tra realtà e cinema.
Orazio
Desinit in piscem
Finisce in pesce
Usata comunemente a proposito di cosa che risulti comunque inferiore alle intenzioni o a quanto prometteva in principio.
![Conosci il [Nunc dimittis]? nel quadro Maria presenta Gesù](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b1/Bellini_maria1.jpg/800px-Bellini_maria1.jpg)
Benedictus
Il Benedictus è un cantico contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca con il quale Zaccaria loda e ringrazia Dio perché nella sua fedeltà ha salvato il suo popolo. Per questo è conosciuto anche come Cantico di Zaccaria.
Testo Latino | Italiano
Latino |
Italiano |
Benedictus Dominus, Deus Israel,* quia visitavit et fecit redemptionem plebis suae |
Benedetto il Signore, Dio di Israele,* perché ha visitato e redento il suo popolo |
et erexit cornu salutis nobis* in domo David pueri sui, |
e ha suscitato per noi una salvezza potente* nella casa di Davide suo servo, |
sicut locutus est per os sanctorum,* qui a saeculo sunt, prophetarum eius, |
come aveva promesso* per bocca dei suoi santi profeti di un tempo, |
salutem ex inimicis nostris* et de manu omnium, qui oderunt nos; |
salvezza dai nostri nemici* e dalle mani di quanti ci odiano; |
ad faciendam misericordiam cum patribus nostris* et memorari testamenti sui sancti, |
così Egli ha concesso misericordia ai nostri padri* e si è ricordato della sua Santa Alleanza, |
iusiurandum, quod iuravit ad Abraham patrem nostrum, daturum se nobis,* | del giuramento fatto ad Abramo nostro padre* |
ut sine timore, de manu inimicorum nostrorum liberati, serviamus illi | di concederci, liberati dalle mani dei nemici, |
in sanctitate et iustitia coram ipso* omnibus diebus nostris. |
di servirlo senza timore in santità e giustizia* al suo cospetto per tutti i nostri giorni. |
Et tu, puer, propheta Altissimi vocaberis:* praeibis enim ante faciem Domini parare vias eius, |
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo,* perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, |
ad dandam scientiam salutis plebi eius* in remissionem peccatorum eorum, |
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza* nella remissione dei suoi peccati, |
per viscera misericordiae Dei nostri,* in quibus visitabit nos Oriens ex alto, |
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,* per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge, |
illuminare his, qui in tenebris et in umbra mortis sedent,* ad dirigendos pedes nostros in viam pacis. |
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte,* e dirigere i nostri passi sulla via della pace. |