La mostra di Keith Haring a Milano è un viaggio, allegro e colorato, fra le opere del grande artista statunitense, noto in tutto il mondo per i suoi personaggi in movimento che abbelliscono case e palazzi delle maggiori città del mondo.
Keith Haring
(Reading, 4 maggio 1958 – New York, 16 febbraio 1990)
Keith Haring è stato un pittore e writer statunitense. Sul suo stile inconfondibile è basata la grafica del nostro portale.
Aforismi e Citazioni di Keith Haring
- I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato.
- Un muro è fatto per essere disegnato, un sabato sera per far baldoria e la vita è fatta per essere celebrata.
- Il rosso è uno dei colori più forti. È come il sangue, colpisce l'occhio. Credo che sia per questo che i semafori sono rossi, così come i segnali di stop. Uso sempre il rosso nelle mie opere.
- Non penso che l'arte sia propaganda; dovrebbe invece essere qualcosa che libera l'anima, favorisce l'immaginazione ed incoraggia la gente ad andare avanti.
- L'arte del disegno è fondamentalmente ancora la stessa fin dai tempi preistorici. Essa unisce l'uomo e il mondo. Vive attraverso la magia.
- L'atto della creazione è una sorta di rituale. Le origini dell'arte e dell'umanità giacciono nascoste in questa misteriosa creazione. La creatività umana riconferma e mistifica la potenza della vita.
- Niente è importante... quindi tutto è importante.
- Il mio contributo al mondo è la mia abilità nel disegnare. Dipingere è ancora sostanzialmente la stessa identica cosa che fu nella preistoria. Riunisce l'uomo e il mondo. Vive nella magia.
- La più grande ragione del dipingere è che non c'è ragione di dipingere.
- Penso che si debbano controllare i materiali in modo misurato, ma è importante lasciare che essi abbiano una sorta di vita propria; come la naturale forza di gravità, se dipingi un muro la pittura gocciola; non c'è motivo di combatterla.
Emiciclo
Sostantivo maschile
Etimologia
Il termine emiciclo deriva dal greco: èmi = "mezzo" + kùklos = "cerchio".
Significato
Spazio semicircolare che, in un edificio o in un complesso di edifici, risulta delimitato dalla disposizione a semicerchio delle parti circostanti. In particolare, lo spazio che si trova al centro di grandi sale per assemblee e riunioni, delimitato dai sedili circostanti disposti a semicerchio: l'emiciclo della Camera dei deputati a Montecitorio.
Vorrei una camicia
La taglia?
No, la porto via intera.
Papà, Papà, è vero che senza gli occhiali ci vedi doppio?
Eh, purtroppo sì… figliolo
Allora togliteli e guarda la pagella che mi hanno consegnato oggi!
Cosa usano i dinosauri come pantofole?
Due pecore!
Qual è il colmo per un muratore?
Avere paura del cemento armato.

Pasquale Squitieri
(Napoli, 27 novembre 1938 – Roma, 18 febbraio 2017)
Pasquale Squitieri è stato un regista, sceneggiatore e politico italiano.
Aforismi e Citazionii di Pasquale Squitieri
- Ho sparato, picchiato e insultato, ma l’ho fatto sempre per difendere qualcuno e mai me stesso. Se vedo la mia vita in controluce e alla mia età iniziare a osservarla è quasi un obbligo, noto che tutti gli eventi negativi che mi hanno sfiorato erano slanci mascherati di generosità. Sono arrivato a 77 anni sbattendo porte in faccia agli arroganti. E sono orgoglioso di averlo fatto. Una volta, in Rai, rovesciai il tavolo addosso al direttore di Rai Tre. Si chiamava Giuseppe Rossini.
- Sono un narratore. Mentre preparavo Claretta sono andato a frugare nelle fascisterie e mi sono sentito fascistissimo. Quando ho studiato i fratelli Cervi, comunistissimo. Il problema non sono io che devo essere libero per sentirmi vivo, il problema sono gli altri. Sono le etichette. I conformismi. La riflessione piatta, banale, apodittica.
- (Claudia Cardinale) Per me ha rappresentato, e rappresenta, la libertà. [...] È la sua libertà totale che mi ha affascinato.
- (Claudia Cardinale)Da vent'anni, senza pentimenti e ripensamenti, sono la compagna di Pasquale Squitieri: con lui e da lui ho imparato a essere una persona nuova, più capace di quanto non sia mai stata prima, di vivere il mio tempo, più consapevole della realtà, della cultura e della politica. Odiando il divismo, lui mi ha teso una mano per scendere dal mio piedistallo: da diva, mi sono scoperta donna e ho incominciato a riflettere sulla mia identità e sulla condizione femminile in generale.Lavorare con lui mi crea più ansia che lavorare con qualsiasi altro regista, perché, anche facendomi molto soffrire, mi mette sempre di fronte alle mie responsabilità, di donna oltreché di attrice, rispetto al personaggio.