Si chia Gauss il nuovo virus informatico rilevato dalla azienda di sicurezza informatica Kaspersky. Il malware è in grado di spiare e rubare informazioni bancarie, accesso ai social network, email e instant messaging. La sua struttura è simile a Flame, scoperto qualche tempo addietro dalla stessa società. I molteplici moduli di cui si compone Gauss sono specificamente preposti a raccogliere informazioni dai browser, tra cui la cronologia del browser, cookies, password e configurazioni di sistema. È quindi in grado di carpire le credenziali di accesso a vari sistemi di Internet banking e servizi di pagamento online. Un'altra caratteristica di Gauss consiste nella capacità di infettare i drive USB con riconoscimento di impronta usando la stessa vulnerabilità LNK precedentemente sfruttata da Stuxnet e Flame.
Stando a quanto comunicato dai Kasperky Lab, che hanno sede a Mosca, Gauss avrebbe infettato oltre 2.500 personal computer, la maggior parte localizzati in Libano, Israele e territori palestinesi. Tra gli obiettivi colpiti ci sarebbero istituti di credito libanesi come Bank of Beirut, EBLF, BlomBank, ByblosBank, FransaBank e Credit Libanais. Il trojan avrebbe preso di mira anche PayPal e Citibank. Kaspersky Lab ha rifiutato di speculare su chi ci sia dietro Gauss, ma ha indicato che il virus è legato al cyber-spionaggio, in quanto "intende colpire un rilevante numero di utenti in determinati paesi, finalizzato al furto di grandi quantità di dati, con una particolare predilezione per le informazioni di natura bancaria e finanziaria".
Come si può individuare la fonte di una notizia in una rete complessa? A questa domanda rispondono tre ricercatori del Politecnico di Losanna con uno studio pubblicato sulla rivista Physical Review Letters. Si tratta di mettere la matematica al servizio sia della Rete sia della vita reale, in una varietà delle sue accezioni fisiche. Possono essere smantellate notizie false e diffamazioni, fino a rendere la vita più difficile agli attivisti della cyber-war, come sottolinea Pedro Pinto, co-autore di questo studio che sostiene sia possibile risalire ad una fonte (ad esempio su Facebook) analizzando i messaggi ricevuti da una quindicina di utenti.
Lo stesso pattern può essere adottato per risalire alle fonti di spam, virus e bufale di varia genesi. Gli sviluppi sono interessanti non solo per le forze dell'ordine e le autorità in genere: va considerato che lo scambio di informazioni (anche false) gioca un ruolo fondamentale in altri ambienti quali, ad esempio, lo spionaggio. Il giovane ricercatore è stato anche autore, in passato, di studi degni di nota i cui testi, in formato pdf, possono essere consultati sul sito del Politecnico federale losannese.
Dopo il naufragio della Concordia i turisti non dimenticano il Giglio. "Dopo un inizio stagionale difficile, causato non solo dalla tragedia di gennaio, ma soprattutto dalla crisi economica e dal tempo, in queste settimane d'agosto si sta tornando alla normalità e fino al 25 sarà così". Lo spiega all'Adnkronos il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, commentando l'andamento della stagione turistica nell'isola toscana.
"Abbiamo raggiunto una soddisfazione turistica buona -dice- e paradossalmente, la zona più colpita è Campese da sempre meta privilegiata dai turisti, anche se non avrebbe dovuto subire la scia negativa della tragedia di questo inverno. Gli alberghi dell'isola sono pieni come anche gli appartamenti, grazie alla qualità delle nostre acque". Dopo il naufragio della Costa Concordia, conclude il sindaco, "abbiamo le acque più controllate d'Italia e siamo sicuri che non ci siano alterazioni. Non solo il mare, ma anche i pesci sono controllati e non presentano piombo o alterazioni causate dal naufragio".
"La legalizzazione non cancellerebbe la droga dal mondo ed esisterebbe comunque un mercato nero. Ma almeno eliminerebbe molti dei problemi legati alla tossicodipendenza": questo si legge oggi sulla pagina Facebook di Vasco Rossi. Il post, firmato dalla redazione dell'artista, si inserisce in un botta e risposta innescato da un fan favorevole alla legalizzazione delle droghe cosiddette leggere.
Concorda con l'utente la redazione di Vasco che motiva il parere: "Rendere le droghe, almeno quelle leggere, legali non cancellerebbe le sostanze stupefacenti dal mondo e non annienterebbe il mercato nero. Ma sarebbe una soluzione utile a ridurre fenomeni quali la piccola criminalità generata dal bisogno di acquistare dosi di eroina e il sovraffollamento delle carceri, piene di detenuti tossicodipendenti (70%) o rinchiusi per reati legati alla droga".
Risponde Luigi Caruso Problem Solving Tecnologico
Anche se nel 90% dei casi la risposta può apparire per molti versi scontata, in diverse occasioni mi è capitato di dover spendere diverso tempo per spiegare la differenza al "curioso" di turno, visto che considero importante che chi effettua i controlli commerciali conosca fino in fondo le varie metodologie e tecniche igienico/commerciali.
Ho infatti sempre pensato che non si può effettuare un controllo commerciale e igienico annonario approfondito se non si conosce fino in fondo il funzionamento della "macchina" commerciale. Uno dei controlli da effettuare presso un'attività alimentare è quello della temperatura dei frigoriferi e dei congelatori.