Invictus
l'Invictus è una poesia scritta dal poeta inglese William Ernest Henley sul letto di un ospedale. Il titolo proviene dal latino e significa "non vinto", ossia "mai sconfitto". Fu composta nel 1875 e pubblicata per la prima volta nel 1888 nel Book of Verses ("Libro di Versi") di Henley.
La poesia è famosa anche perché era letta ogni giorno da Nelson Mandela per alleviare gli anni della sua prigionia durante l'apartheid. Per questo è anche citata nel film Invictus - L'invincibile, del 2009, diretto da Clint Eastwood con Morgan Freeman e Matt Damon, in cui doppiaggio e titolatura in italiano hanno preferito la traduzione libera di invictus con invincibile, anziché con il significato più corretto di invitto, imbattuto, indomito.
Testo Inglese | Italiano
Inglese |
Italiano |
Out of the night that covers me, Black as the pit from pole to pole, I thank whatever gods may be For my unconquerable soul. |
Dal profondo della notte che mi avvolge, Buia come un abisso che va da un polo all'altro, Ringrazio qualsiasi dio esista Per la mia indomabile anima. |
In the fell clutch of circumstance I have not winced nor cried aloud. Under the bludgeonings of chance My head is bloody, but unbowed. |
Nella feroce morsa delle circostanze Non mi sono tirato indietro né ho gridato. Sotto i colpi d'ascia della sorte Il mio capo è sanguinante, ma indomito. |
Beyond this place of wrath and tears Looms but the Horror of the shade, And yet the menace of the years Finds and shall find me unafraid. |
Oltre questo luogo di collera e di lacrime Incombe solo l'Orrore delle ombre, Eppure la minaccia degli anni Mi trova, e mi troverà, senza paura. |
It matters not how strait the gate, How charged with punishments the scroll, I am the master of my fate: I am the captain of my soul. |
Non importa quanto stretto sia il passaggio, Quanto piena di castighi la vita, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima. |
Presagio
Sostantivo
Etimologia
Dal latino: spraesagus, composto di "prae" rafforzativo, e "sagus" che ha odorato fine.
Significato
- Segno premonitore, pravviso, predizione fondata su determinati segni, dalla osservazione di determinati fatti, considerati come segni premonitori: presagi lieti, favorevoli, tristi, avversi; gli antichi traevano presagi dal volo degli uccelli.
- In senso più ampio: ciò che annuncia, che lascia prevedere un evento futuro: questo suo primo successo è presagio di una brillante carriera; preparativi che sono un triste presagio di un prossimo conflitto.
- Altra accezione: presentimento di ciò che accadrà: aveva come un presagio nel cuore.
Verbo
Presagire: presentire, prevedere, pronosticare: una tragedia, un disastro; mi sembra, mi pare di presagire qualcosa di nuovo. Prevedere, pronosticare: presagire il futuro; tutto faceva, lasciava presagire la crisi.
Aggettivi
Presagìto: nel significato del verbo. Anche participio passato.
Presago: che ha presentimento del futuro, che sente e prevede l'avvenire: egli era quasi presago della sua sorte; (Ariosto) presaga e certa ormai di sua fortuna.
Sinonimi
Premonizione, profezia, predizione, pronostico, divinazione, previsione, preavviso.
Presentimento, sensazione, intuizione.
Segno premonitore, segno, indizio.
Contrari
Sorpresa.
Dialogo tra un'ex prostituta e un'anziana casalinga
"Ma tu come fai a passare il tempo?"
"Mah, io di solito mi metto qui sul balcone, respiro aria fresca e do da mangiare agli uccelli..."
"Ah, gli uccelli..., sono sempre piaciuti anche a me !!!"
Sesto Aurelio Properzio
Sesto Aurelio Properzio è stato un poeta romano.
(50 avanti Cristo - 15 avanti Cristo)
Versione latino
Et veniunt ederae sponte sua melius, surgit et in solis formosior arbustus antris, et volucres nulla dulcius arte canunt
Analsi del testo
L'edera viene meglio senza essere coltivata e il corbezzolo cresce più bello nelle grotte solitarie e il canto degli uccelli è più dolce se manca di artificio
A volte è meglio lasciare andare le cose per come devono andare, soprattutto quando si lascia fare alla natura.