Questo andamento dei valori, piuttosto altalenante, è probabilmente dovuto ad una posizione limite della sonda. Secondo gli studiosi, quando questi dati e quelli riferiti alla direzione del campo magnetico (che saranno analizzati nei prossimi mesi) cambieranno in modo permanente, vorrà dire che Voyager sarà realmente nello spazio interstellare, quindi completamente oltre Plutone.
"Siamo certamente in una nuova regione, ai margini del Sistema Solare, in cui le cose stanno cambiando rapidamente. Ma non possiamo ancora dire che Voyager 1 è entrato nello spazio interstellare" ha spiegato infatti Edward Stone, scienziato del progetto Voyager presso il California Institute of Technology (Pasadena, California).
I livelli dei raggi cosmici sono in aumento da anni, ma più lentamente di quanto lo sono ora. L'ultimo incremento del cinque per cento si era verificato in una settimana, nel Maggio scorso, contro quello registrato ora, avvenuto in 24 ore. Così i livelli delle particelle a bassa energia, che provengono dall'interno del nostro sistema solare, hanno subito una lenta diminuzione negli ultimi due anni. Gli scienziati prevedono che tali livelli saranno prossimi allo zero quando Voyager 1 si troverà finalmente nello spazio interstellare.
"L'aumento e la diminuzione sono più netti di quanto abbiamo visto prima, ma questo è anche ciò che abbiamo detto a proposito dei dati di Maggio -ha continuato Stone- I dati stanno cambiando in un modo che non ci aspettavamo, ma Voyager ci ha sempre sorpreso con nuove scoperte".
Prudenza dunque, ma anche ottimismo: "Le nostre veterane sonde Voyager sono forti e sane" - ha dichiarato infatti Suzanne Dodd, responsabile di progetto Voyager - "Sappiamo che si incroceranno nello spazio interstellare. È solo una questione di tempo".