A produrre le increspature dello spazio-tempo – scrive Cho citando informazioni di prima mano di Clifford Burgess, fisico teorico alla McMaster University di Hamilton, Canada – è stato un fenomeno di estrema violenza: la fusione di due buchi neri che spiraleggiavano sempre più vicini l’uno all’altro. La massa dei buchi neri in gioco è stimata rispettivamente in 36 e 29 volte quella del Sole, l’oggetto generato dalla loro fusione sarebbe un buco nero di 62 masse solari. Tre masse solari si sarebbero quindi in gran parte trasformate in onde gravitazionali.
La probabilità di errore, secondo Clifford Burgess sarebbe soltanto una su 3 milioni e mezzo (5,1 sigma, cioè la stessa certezza con cui fu annunciata la scoperta della particella di Higgs). Arrotondando, l’osservazione delle onde gravitazionali fatta con le antenne Ligo avrebbe una certezza superiore al 99,9 per cento.
Un po’ minore ma sempre alta la probabilità che a questo risultato scientifico vada il premio Nobel per la fisica già quest’anno: Burgess azzarda un 90 per cento. L’articolo con l’annuncio ufficiale dovrebbe comparire su Nature l’11 febbraio. Certo, a rigore sono ancora notizie di fonte spionistica, osserva Adrian Cho, ma tanti particolari, e così precisi, contribuiscono a rafforzarne la credibilità.
Ma che cosa sono le onde gravitazionali? Per gli ignoranti in materia arriva in aiuto il video allegato che spiega in modo semplice perché la scoperta annunciata oggi è così importante per la scienza.