Le condizioni meteorologiche possono agire direttamente sulle vie respiratorie, per esempio nel caso dell'inalazione dell'aria fredda che induce un’irritazione che può avere un effetto bronco-costrittivo, sia indirettamente agendo sulla concentrazione degli allergeni nell'aria. Generalmente, la pioggia riduce la concentrazione di pollini, ma se è troppo intensa può frammentarli e renderli così più facilmente respirabili. In questo caso, si realizza appunto quella rara ma grave situazione che è l'asma da temporale: si è infatti riscontrato un aumento dei ricoveri da asma, anche grave, fra soggetti con asma e/o rinite allergica nelle ore successive ad un temporale.
In genere, precisa l'allergologo Antonino Musarra:
L'asma da temporale si verifica quando questi coincidono con i periodi di massima concentrazione dei pollini allergenici in atmosfera. Le condizioni di elevata umidità e le manifestazioni temporalesche favoriscono infatti la rottura dei pollini per shock osmotico, per cui si ha il rilascio di piccole particelle allergeniche in grado di determinare la rapida comparsa di sintomi bronchiali anche gravi.
Episodi di asma associata a temporali, sottolineano gli esperti, si sono verificati a Londra, in Australia ma anche a Napoli, in presenza di elevate concentrazione di pollini di Parietaria, allergene molto comune al Sud. Gli episodi hanno interessato sia adulti che bambini.