Metalli tossici, ma soprattutto cancerogeni, abitano la tanto di moda sigaretta che, a questo punto, si pone ancor più al centro della discussione ad avvalorare anche il tacito divieto di utilizzo per i minori stabilito dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dal Ministero per la salute.
Questi valori, dichiarati semplicemente "elevati, in special modo in un campione nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe più elevata di quella ammessa per l'acqua potabile", passeranno a breve al vaglio delle autorità competenti.
La legge tutela la salute attraverso l'individuazione di limiti precisi alla concentrazione e le dosi giornaliere ammissibili dal nostro organismo per i metalli pesanti in cibo, acqua e perfino negli aromi alimentari, ma per le sigarette elettroniche non esistono ancora limiti normativi ai metalli pesanti.
Sarà il caso di interrogarsi sul loro utilizzo considerando anche la lotta (spesso tramutata in sabotaggio) che la stessa Oms sta portando avanti additando la sigaretta elettronica di tentare di sabotare le campagne antifumo internazionali?
Va precisato che gli studi sulla sigaretta elettronica (dei quali, sostiene l'Oft, circa il 20% sarebbero legati ad interessi privati e l'82% indipendenti) si concentrano sugli effetti sulla salute a breve e medio termine e non offrono relazione alcuna sulle conseguenze nel lungo periodo. Nel 2011, ad esempio, uno studio pubblicato su una rivista di politica sanitaria assicurava che le sigarette elettroniche comportano pochi o nessun rischio; dato contrastante con quello della Food and Drug Administration che mette in guardia dalla presenza di composti tossici. Insomma avere un quadro chiaro sulla questione è improbabile nell'immediato anche perché, come già anticipato, l'Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato che la sigaretta elettronica non può essere considerata come una terapia per aiutare i fumatori a smettere.
Intanto, entro fine mese, scatterà l'ordinanza del ministero della Salute sulle sigarette elettroniche che, tenendo conto del recente parere del Consiglio superiore di sanità , vieterebbero l'utilizzo ai minori (di conseguenza nelle scuole), lo sconsiglierebbero alle donne in gravidanza e a quelle che allattano.