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Sabato, 07 Settembre 2013 02:00

#Milano: Trovato a #Rozzano il segreto del #tumore al colon #Salute

Scritto da  Simona Ballatore
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Il dottor Luigi Laghi (a sinistra) con il direttore del dipartimento di Gastroenterologia dell'ospedale Humanitas Alberto Malesci (Mdf)

Una ricerca dell'ospedale Humanitas di Rozzano (MI) svela alcune cellule maligne che favoriscono le scatenarsi di metastasi. Tre anni di ricerche, un team giovane alle prese con un settore di indagine innovativo che potrebbe offrire nuovi scenari per una diagnosi precoce del tumore al colon, un killer che uccide 600mila persone ogni anno.

La storia dell'ultima scoperta scientifica targata Italia nasce nel cuore dell'istituto clinico Humanitas di Rozzano: merito dei ricercatori milanesi l'avere «smascherato» cellule maligne che, «travestendosi» da cellule che circondano il tumore, migrano nei vasi sanguigni per poi scatenare metastasi che invadono altri organi. Il progetto è stato ideato e diretto dal dottor Luigi Laghi, specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, sotto la supervisione del direttore scientifico Alberto Mantovani e del direttore di dipartimento Alberto Malesci.

I dati fanno pensare che sia possibile anticipare sempre di più i casi a più alto rischio, prevedendo l'evoluzione del tumore e la sua aggressività. A Rozzano intendono raffinare lo studio sul sangue. Poi valutare se questo meccanismo è rilevante anche per altri organi, cosa che /visti i primi dati sul pancreas/ tutti credono sia possibile, infine studieranno la fase di attecchimento delle metastasi. Questa scoperta apre le porte a un settore nuovo di indagine su cui vale la pena investire, con la speranza di arrivare presto ad applicazioni cliniche.

La direzione scientitica di Humanitas ha creduto in questo progetto. Un gruppo di giovani ricercatori ha svolto un lavoro fondamentale, un valore aggiunto: Giuseppe Celesti, 30 anni, si è dedicato quasi interamente a questo studio insieme ai colleghi di dottorato e /con questa ricerca/ ha vinto la borsa di studio Gerry Scotti. L'auspicio è che/ in un momento così difficile per i giovani/ questa scoperta serva anche da passaporto per la vita scientifica.

Letto 3212 volte Ultima modifica il Sabato, 07 Settembre 2013 09:18
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