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Giovedì, 18 Ottobre 2012 02:00

Ragazzina si suicida: una vita rovinata dal cyber-bullismo

Scritto da  Vanessa Pesarini
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Ragazzina si suicida: una vita rovinata dal cyber-bullismo

Questa è una storia di minacce, di isolamento e di violenze; drammatiche conseguenze di cosa può diventare internet per un’adolescente. La quindicenne Amanda si è suicidata quasi un mese dopo aver reso pubblico su YouTube un video in cui racconta la sua storia, scritta sopra dei bigliettini; la storia di una ragazzina la cui vita è stata rovinata dal cyber-bullismo.

La storia di Amanda inizia quando uno sconosciuto si mette in contatto con lei su internet: iniziano a conoscersi in webcam, lui la riempie di complimenti, le dice che è bellissima e perfetta. Poi lui le chiede una foto e lei acconsente. Ha appena 15 anni Amanda, non pensa che il suo interlocutore potrebbe rovinarle la vita con quella sua foto a seno nudo, è ancora troppo giovane per immaginare le possibili conseguenze. Un anno dopo Amanda riceve un messaggio su Facebook dal suo ammiratore virtuale, il quale le dice che se non avesse posato per lui di nuovo avrebbe reso pubblica la foto a seno scoperto che lei gli aveva inviato quasi un anno prima.

Durante le vacanze di natale la polizia bussa alla sua porta, la foto era stata inviata a tutti.

Amanda comincia a soffrire di ansia, depressione e attacchi di panico. Così insieme alla sua famiglia cambia città e scuola, ma ormai è stata creata una pagina Facebook dove il suo seno è diventato l’immagine del profilo. La ragazzina perde i suoi nuovi amici e il rispetto delle persone, di nuovo.

Non avrebbe più potuto cancellare quella foto, l’avrebbe seguita per sempre. Comincia a tagliarsi, i genitori la mandano in una comunità di recupero perché nel frattempo aveva cominciato a fare uso di droghe e alcool. Cambia città un’altra volta e le cose cominciano ad andare meglio, incontra anche un ragazzo con cui comincia a parlare. Anche se è fidanzato Amanda gli da confidenza perché è l’unico a parlare con lei. Comincia a fidarsi del ragazzo e un pomeriggio fanno sesso.

Ma poi un giorno quando Amanda esce da scuola trova lui, la fidanzata e altre 15 persone che cominciano ad insultarla e a prenderla a pugni davanti a tutta la scuola. Viene trovata sola sul pavimento dal padre e viene portata via da un’ambulanza. Dopo quest’episodio la ragazzina tenta il suicidio ingerendo detersivo ma riescono a salvarla.

Arrivati a questo punto la cattiveria dei suoi compagni di scuola non è ancora finita e su Facebook cominciano a prenderla in giro scrivendo che meritava di morire e consigliandole che tipo di detersivo usare la prossima volta. Di nuovo Amanda cambia città ma ora, oltre alla foto del suo seno, le persone cominciano a postarle foto di detersivi per prenderla ulteriormente in giro. Potrebbe trasferirsi ovunque e non cambierebbe niente perché purtroppo internet è dappertutto.

Non è come il bullo della scuola, che magari ti insulta davanti a tutti o ti prende a calci nei corridoi, perché lui lo puoi evitare, puoi cambiare scuola. Quando il bullo che ti perseguita è su internet, ti segue dappertutto e tu non puoi fare davvero nulla per porre fine alle sue minacce. A soli 15 anni Amanda non riesce a tollerare l’isolamento e le continue prese in giro che riceve ogni giorno, il 10 ottobre scorso decide di togliersi la vita, e questa volta ci riesce davvero.

Il sito di hacker Anonymous ha ora svelato l’identità del cyber-bullo che ha portato Amanda al suicidio: "E’ un abominio della nostra società e sarà punito", dicono gli hacker in un video postato su YouTube. L’username del cyber-bullo compare su diversi forum frequentati da ragazzine; appena è uscito l’annuncio di Anonymous gli amici e i sostenitori di Amanda hanno creato pagine Facebook in cui avvertono l’uomo di "dormire con un occhio aperto".

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