Il poeta Aldous Huxley disse ai suoi allievi che gli avevano chiesto il segreto per avere successo in letteratura: "Se volete scrivere, tenete con voi dei gatti". Il nostro Torquato Tasso, grande poeta del '500, scrisse Sonetto per i miei gatti, in cui chiedeva alla sua micia di prestargli gli occhi per poter scrivere anche di notte. Charles Baudelaire, il sulfureo poeta francese autore de I Fiori del male, era un grande amante dei gatti e a questi animali misteriosi e affascinanti ha dedicato molti versi, tutti contenuti nella raccolta Spleen e Ideale.
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I poeti subiscono molto il fascino degli animali, in particolare quello dei gatti dai quali traggono spunto e ispirazione. In effetti è molto stretto il legame tra la poesia e i piccoli felini: incantati dalle loro movenze eleganti, dal carattere indipendente, dall'affetto che riescono ad esprimere, grandi poeti di tutti i tempi hanno dedicato versi innamorati al loro animale.
Forse anche per via dell'antica credenza che vuole un manoscritto morso da un gatto destinato al successo.
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