2 novembre - Commemorazione dei defunti
La commemorazione di tutti i fedeli defunti (in latino: Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum) comunemente detta [giorno dei morti], è una ricorrenza della Chiesa latina celebrata il 2 novembre di ogni anno, il giorno successivo alla solennità di Tutti i Santi.
La pietas verso i morti risale agli albori dell’umanità. In epoca cristiana, fin dal periodo delle catacombe l’arte funeraria nutriva la speranza dei fedeli. A Roma, con toccante semplicità, i cristiani erano soliti rappresentare sulla parete del loculo in cui era deposto un loro congiunto la figura di Lazzaro. Quasi a significare: Come Gesù ha pianto per l’amico Lazzaro e lo ha fatto ritornare in vita, così farà anche per questo suo discepolo! La commemorazione liturgica di tutti i fedeli defunti, invece, prende forma nel VII secolo in ambiente monastico. L'idea di commemorare ufficialmente in un'unica ricorrenza tutti i morti risale al IX secolo da parte dell’abate benedettino sant’Odilone di Cluny ma in precedenza già si pregava un giorno all'anno per tutte le anime del purgatorio. Il significato è quello di allargare la preghiera a tutte le anime di coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione e per tutti coloro dei quali solo Dio ha conosciuto la fede.
Per la commemorazione di tutti i fedeli defunti in Italia è consuetudine andare in processione al Cimitero e in tale occasione benedire le tombe. È consuetudine in questa giornata visitare e pregare sulle tombe dei defunti, soprattutto i più vicini e cari. Nei paesi dell'America Centrale è consuetudine, oltre a visitare i cimiteri, addobbare le tombe con fiori, depositare giocattoli sulle tombe di bambini. In Messico, in alcune abitazioni, è ancora consuetudine preparare l'altare dei morti: tale manufatto viene arricchito con immagini del defunto, una croce, un arco e incenso.
Ma non è un giorno triste, è tradizione in Europa e soprattutto in Italia allestire dolci particolari nei giorni a ridosso del 2 novembre, che spesso ricordano nel nome questa ricorrenza o nella forma e consistenza quella di un osso. Altro riferimento ricorrente è alle dita delle mani, mentre il dolce a forma di cavallo è probabilmente legato alla leggenda di Proserpina. Ancora oggi in alcuni paesi d'Italia, la notte tra l'1 ed il 2 novembre, si pongono questi dolci su tavole imbandite, sicuri che verranno frequentate dai propri defunti. I dolci dei morti contengono ingredienti semplici come farina, uova, zucchero ed aromatizzanti; spesso sono presenti mandorle finemente triturate o talvolta anche cioccolato, marmellata e frutta candita. Tali dolci sono presenti, con poche varianti, come preparazioni casalinghe, artigianali o di pasticceria quasi ovunque nella penisola italiana ed i nomi attribuiti sono similari da Nord a Sud, tralasciando le forme dialettali.