Quella del sommelier è una professione molto dinamica, in continua evoluzione e che richiede aggiornamenti costanti, ma offre un notevole sbocco di lavoro. Le donne, anche se al momento sono solo il 25%, risultano molto brave in questa professione perché hanno dimostrato di avere un palato particolarmente sensibile e una fantasia maggiore.
L'intrusione e la diffusione del termine sommelier sono stati determinati dalla forza acquisita dalla grandeur francese, in grado di costruire e spingere appellativi tecnici nel mondo come nessuna altra nazione. In questo caso parliamo della figura del professionista del servizio del vino, precedentemente in Italia "Coppiere" o "Bottigliere".
Il marchio DOCG è un riconoscimento di particolare pregio qualitativo attribuito ad alcuni vini DOC di notorietà nazionale ed internazionale. Oltre alle condizioni previste per la certificazione DOC è obbligatorio anche l'imbottigliamento nella zona di produzione. Il marchio DOC è stato istituito nel 1963 e viene concesso a prodotti di qualità con una precisa origine territoriale.Si tratta di vini di qualità, originari di zone limitate di solito di piccole/medie dimensioni. Il riconoscimento IGT è un marchio di qualità che viene attribuito a vini da tavola caratterizzati da aree di produzione generalmente ampie e con un disciplinare produttivo poco restrittivo. Nella scala dei valori enologici gli IGT si collocano immediatamente su un livello inferiore ai DOC e DOCG. L' assegnazione del marchio IGT rappresenta quindi un importante passo in avanti qualitativo per un gran numero di vini italiani, che dopo un quinquennio possono aspirare alla DOC.
Mero ![Che Vuol Dire: conosci significato ed etimologia di [mero]? La cultura a portata di mano](https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT8Fce6Q2ca4qrUhVkW3KgnEvtuFyjN8juo7wW6cJyP8EWVe4NxHg)
Etimologia
Dal latino: merus = puro, semplice.
Significato
Presso i Romani "merum" era riferito al vino (puro-schietto) non mescolato con acqua.
Nell'uso odierno: schietto, puro; queste sono mere menzogne, ho dovuto eseguire il lavoro per mera necessità, mi sono attardato a vedere l'incidente per mera curiosità.
(Dante) come raggio di sole in acqua mera; (Manzoni) questo è un di più, un mero di più.
Anticamente mero veniva usato con significato di lucente, sfavillante: (Dante) e vidi le sue luci tanto mere.
Avverbio
Meramente; puramente, semplicemente; è una presenza meramente formale.
Sinonimi
Autentico, buono, genuino, naturale, puro, reale, sano, schietto, semplice, solo, vero.
Contrari
Impuro, opaco, sporco, torbido.
Wine cooler
Inglese - pronuncia: uàin kùule "refrigeratore di vino"
Significato
Termine usato per indicare una bibita a bassa gradazione alcolica, una delle cosiddette «bevande di fantasia», ideata nel 1982 in California da un venditore di birra, la cui produzione è consentita anche in Italia, con decreto ministeriale del febbraio 1988 che ne stabilisce la composizione: con almeno il 75% di vino da tavola e 25% di succhi di frutta e una gradazione alcolica complessiva minima di 8°.
Vintage
Pronuncia Francese: [vintàg(e)]. Pronuncia Inglese: [vèntec].
Etimologia
Il termine vintage deriva dal latino [vindemia] cioè vendemmia.
Significato
- Il termine vintage, di derivazione enologica, indica il vino d'annata, reso pregiato dall'invecchiamento.
- Nell'accezione moderna il termine vintage viene utilizzato per indicare un oggetto di culto, fuori produzione, appartenente ad un'altra epoca o generazione. L'oggetto vintage si distingue dall'oggetto semplicemente "usato" perché la sua caratteristica principale non è l'essere già stato utilizzato in passato, ma l'aver acquisito nel tempo un valore derivato dalla sua rarità e dalla sua irripetibilità.
Approfondisci l'aspetto di vintage nella moda...
Proverbio
Laudato vino non opus est hedera.![significato di Laudato vino non opus est... Latine loqui](/home/images/rubriche/latino-verbi-deponenti-e-semideponenti_f3019df6845e2370a93b0e0f71c2a90b1.jpg)
Dove si bene vino buono non serve insegna.
Il territorio delle Langhe può essere suddiviso in tre zone: Alta, Media e Bassa Langa. Quest'ultima è la terra del Barolo, con rilievi calcarei e argillosi che raggiungono altezze variabili tra i 200 e i 500 metri. Le colline delle Langhe sono generate dal sollevamento dei fondali del primordiale mare Padano, formate da depositi sedimentari che le rendono particolarmente vocate per la viticoltura. Un pellegrinaggio nelle terre del Barolo prevede una guida senza fretta, imboccando magari le stradine di campagna che scorrono tra le vigne e i poderi e fermandosi nei suggestivi paesi considerati ormai luoghi "sacri" dell'enologia mondiale.
BAROLO DOCG
Il vino più famoso in Italia e ne mondo (il re dei vini e il vino dei re, lo definivano), è regolato da un disciplinare che ammette solo uve Nebbiolo, cresciute sulle viti di 11 comuni a sud di Alba, tutti quindi in provincia di Cuneo. Il periodo di invecchiamento deve durare almeno 38 mesi, di cui 18 spesi in legno di rovere. È riserva se l'intervallo si prolunga oltre i 5 anni. Ma i grandi Barolo hanno una longevità che si prolunga oltre i 20 anni. Se alla vista è un vino di color granato pieno e intenso, al naso offre una splendida concentrazione di aromi fruttati e speziati. All'assaggio è infine un'esplosione di frutti rossi, viole appassite, cannella, pepe, vaniglia e talvolta anche liquirizia, cacao, tabacco e cuoio.
BARBARESCO DOCG
Il disciplinare che regola il secondo grande vino di Langa ne impone la produzione nei comuni di Barbaresco, Neive, Treiso e la frazione di San Rocco di Alba. Anche qui, il solo vitigno ammesso è il Nebbiolo, nelle varietà Michet, Lampia e Rosè. Per essere tale, il Barbaresco deve invecchiare almeno 26 mesi, di cui almeno 9 in botti di rovere o castagno. Altro vino granata dai riflessi aranciati, nei suoi migliori esemplari esprime al naso un magnifico sentore di violetta. Al palato è decisamente pieno e robusto ma di una potenza che sa essere al tempo stesso fine e vellutata.
NEBBIOLO LANGHE DOC
Fratello minore dei nebbioli in purezza (Barolo e Barbaresco), ricavato da uve che crescono nel Cuneese, incarna una piacevole interpretazione del Nebbiolo, anche qui naturalmente in purezza. Rosso rubino dai riflessi aranciati, al naso è piuttosto delicato e al palato si esprime con un corpo interessante e articolato.
BARBERA D'ASTI DOCG
La DOCG Barbera D'Asti impone l'utilizzo di uve Barbera (minimo 90%), completate da uve non aromatiche come Freisa, Grignolino o Dolcetto (massimo 10%), coltivate in 3 sottozone disegnate tra le provincie di Asti e Alessandria: Nizza, Tinella e Colli Astiani. Di un rosso rubino che tende al granato negli esemplari di invecchiamento superiore (il minimo ammesso è 4 mesi), ha un naso speziato e di prugna, frutti rossi più o meno maturi e un gusto variabile a seconda del produttore ma quasi sempre connotato da note balsamiche e floreali. Due le tipologie ammesse dal disciplinare: Barbera d'Asti e Barbera d'Asti superiore.
BARBERA D'ALBA DOC
A differenza dalla "cugina" di Asti, la produzione della Barbera d'Alba è consentita nella sola area di Cuneo. Vino tradizionalmente popolare e da pasto, negli ultimi anni è molto migliorato in conseguenza dell'accuratezza sempre maggiore nei processi di vinificazione e della selezione delle uve. Anche questo vino tendente al rubino e al purpureo ha un naso in cui vincono i frutti di bosco e le spezie e un palato che si esprime con una piacevole acidità. La versione base non prevede invecchiamento minimo, la superiore almeno un anno in botti di rovere o castagno.
BARBERA DEL MONFERRATO DOC
Altra popolare versione della Barbera, si produce tra le province di Asti e Alessandria in versione ferma e frizzante. Vino schietto, da bere giovane, ammette le stesse uve e le stesse percentuali di quella d'Asti: Barbera per la gran parte e Freisa, Grignolino o Dolcetto a correggere. Simili di conseguenza le note: è un rosso rubino, di frutti rossi al naso e gusto pieno. La versione superiore DOCG deve sostare almeno sei mesi nel legno delle botti.
BARBERA PIEMONTE DOC
Ultima DOC da uve Barbera, ha un disciplinare di maglie più larghe: la coltivazione è consentita nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo e la percentuale deve essere dell'85%. Rosso rubino dai toni variabili, nelle produzioni migliori ha un bel corpo fresco. Anche in versione Vivace.
Decanter
Inglese - Pronuncia [tèkanter] - Un altro termine che erroneamente, anche alcuni dizionari, definiscono "Francese".
Etimologia
Dal latino [decantare] con lo stesso significato in italiano. Curiosa l'origine anche in latino decantare ha il significato originale di "cantare in musica" in senso figurato quindi "cantare le lodi" cioè [lodare] da qui anche nel senso di [Purificare].
Significato
Il decanter è una particolare caraffa dalla base larga e piatta e dal collo stretto e allungato, utilizzata per la decantazione del vino.
Sinonimi
Caraffa.
Decanter nelle altre lingue
- Tedesco: Dekanter
- Russo: декантер
- Spagnolo: Decantador
- Inglese: Decanter
- Francese: Decanter
Note
Il decanter è utilizzato per travasare il vino dalla bottiglia alla caraffa per farlo ossigenare, soprattutto se ha subito un processo di riduzione a causa di un invecchiamento prolungato. Un'altra funziona del decanter è la separazione del liquido dai suoi possibili sedimenti, in altre parole la decantazione del vino. Può essere di varie forme a seconda del vino da decantare: in vetro o in cristallo, stampato o soffiato a mano.
La decantazione (che altro non è che un delicato travaso del vino da una bottiglia ad un decanter) è un'operazione necessaria nei vini rossi che hanno subito un lungo invecchiamento. [...] Operazione assai più semplice è la caraffatura che viene effettuata su vini che non hanno subito un lunghissimo invecchiamento e di conseguenza non contengono depositi. Per questo il vino può essere messo nella caraffa o nel decanter in maniera assai più veloce.
Curiosità
Non si decanta solo il vino ma anche per esempio l'olio.