I siti illegali più famosi possono attirare anche 8 milioni di visite al mese.
spiega Rafique. Per la maggior parte vivono soltanto con la pubblicità ma, denunciano i ricercatori, assistiamo:
Ad un progressivo aumento di quelli che chiedono di installare un plug-in per frodare i dati personali dell'incauto visitatore. Almeno il 25% dei flussi provengono da server, ospitati in Belize in America Centrale, gli altri da Svizzera, Paesi Bassi, Svezia e Canada.
Spiegano gli esperti alla Bbc, affermando di essere disponibili a dare maggiori informazioni alle autorità competenti:
Oltre la metà è stata segnalata almeno una volta per aver violato i diritti d'autore dei proprietari dei contenuti.
Lo scorso 4 luglio il Tribunale di Milano ha disposto la "censura" mediante oscuramento dell'IP di Rojadirecta.me, il popolare sito spagnolo che offriva (e offre ancora per i paesi dove non è censurato) un servizio di indicizzazione per gli eventi sportivi di tutto il mondo. Rojadirecta è però solo la punta dell'Iceberg, il portale più noto di un mondo che negli ultimi sei mesi grazie anche a nuove tecnologie è esploso a dismisura diventando di fatto la Nuova Pirateria. Un tempo si scaricavano film e musica, oggi lo si fa ancora ma forse la minaccia più grande arriva dalla facilità con cui è possibile guardare una partita di calcio o una gara di Formula 1 con una qualità più che accettabile rinunciando solo (ma non sempre) alla telecronaca nella propria lingua.
La chiusura di Rojadirecta ha di fatto aperto la strada a centinaia di portali e siti che prima erano sconosciuti e che offrono un servizio simile, anzi, a volte anche migliore grazie ad una selezione più accurata dei canali di streaming e alla scelta di tecnologie diverse dal classico Flash player con i fastidiosi pupup di pubblicità e i continui blocchi. Il proliferare di siti che indicizzano canali "nascosti" per poter vedere partite e eventi sportivi senza pagare è sotto gli occhi di tutti: basta fare una ricerca in Google inserendo la partita che interessa vedere seguita dal tipo di tecnologia che si vuole utilizzare per entrare in un mondo dove si vede tutto e non si paga niente. Siti che appaiono professionali, ben fatti, con tanto di dislaimer legale e un'interfaccia utente pulita e intuitiva.
Una minaccia enorme per un paese come l'Italia dove il calcio è visto come un qualcosa a cui difficilmente si può rinunciare e dove l'intero sistema calcistico italiano è sorretto proprio dai contributi che le pay TV, Sky e Mediaset, versano per i diritti di trasmissione delle partite.