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Mercoledì, 05 Settembre 2012 02:00

Animalisti contro il «dog whisperer»: «I cani dei rifugi non partecipino al suo show»

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LE CRITICHE - Millan basa gran parte dei propri consigli ai possessori di animali difficili sul concetto del capobranco: il proprietario di un cane non educato deve essenzialmente far capire chi comanda, esattamente come avverrebbe in natura. Una volta chiarito questo, tutto sarà più semplice. Il problema è mettersi d'accordo su come farlo passare questo concetto. Nel corso delle sue trasmissioni Millan ricorre spesso a sguardi truci e minacciosi e talvolta accompagna le sue espressioni e la postura del suo corpo con gesti, fino a veri e propri contatti fisici, che ai cani appaiono come una minaccia. Per gli animalisti si tratta di maltrattamenti puri e semplici, tanto più che in alcuni casi vengono utilizzati collari a strozzo o dispositivi elettrici mostrati al pubblico come normali strumenti educativi. Le tecniche di Millan non sono alla portata di tutti e un'avvertenza all'inizio del programma precisa che nulla di quanto si vede nelle sessioni di riabilitazione condotte dal dog trainer messicano dovrebbe essere portato avanti dai possessori di animali senza l'ausilio di un professionista. Segno anche questo, secondo i suoi detrattori, di come si sia in presenza di metodi tutt'altro che normali.


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