Le tre cantanti russe -bellissime ma soprattutto provocanti- sembrano seguire alla lettera la nota citazione di Oscar Wilde "Bene o male, purché se ne parli", mettendo in rete un nuovo video in stile dance music piacevole ed orecchiabile, ma il cui punto di forza sono certo le immagini.
Pose ammiccanti, vestiti che ci sono e non ci sono e atteggiamenti provocatori portano Lena Temnikova, Anastasia Karpova e Olga Seryabkina ad ergersi come controcanto delle Pussy Riot, il collettivo russo femminista e politicamente impegnato che promuove una musica indie-rock in rigoroso anonimato.
Il nuovo video -però- ha scatenato il movimento femminista, le "ragazze bene" non vogliono riconoscersi nello stereotipo presentato ma loro ribattono: "al diavolo quello che le brave ragazze potrebbero dire".
Ecco quindi che mentre le "ragazzacce" -come le definisce qualcuno- si esibiscono in atteggiamenti che lambiscono la volgarità (ma intanto superano i due milioni di visualizzazioni su Youtube), le ragazze del "collettivo russo" contestano attraverso la musica l'operato della politica russa, girando video scandalo in cattedrali ed attaccando in modo pericolosamente diretto il governo.