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Martedì, 23 Settembre 2014 12:27

#Style: 10 regole per i Leggings #PhotoGallery

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la bellissima Audrey Hepburn distesa su un fianco con i leggings neri e una maglietta anche essa aderente nera

Leggins, pantacollant, fuseaux, un capo di abbigliamento che adoro. Diversi i nomi ma uno il concetto: evidenziare il corpo.
Aderenti, femminili, comodi, ma anche sportivi oppure iper sexy, ma attenzione: erroneamente vengono accomunati ai pantaloni, ma non lo sono e non sono neanche biancheria intima, perché non hanno niente a che vedere con gambali e collant.
Questo indumento ha una lunga storia e a dire il vero non viene usato solo dalle donne.

La storia del leggings in breve

Forse nascono nella seconda guerra mondiale dove erano indossati come protezione, sotto i pantaloni, dai soldati in guerra. Sono ancora utilizzati in questo senso da soldati e da tutti dove fa molto freddo. Negli anni '50, lo stilista Emilio Pucci, su quella base, crea un "pantalone" affusolato che chiama fuseaux ("affusolati" per la forma che regala alla figura femminile). Vengono subito lanciati nel mondo della moda grazie a Audrey Hepburn (nella foto di apertura), che li indossa nei film Sabrina e Cenerentola a Parigi.
Nel 1960 Pucci lancia i pantaloni "Viva" dotati di uno speciale passante elastico che rimane sotto la pianta del piede mantenendo tesa la stoffa.
Successivamente venne creata una variante dei fuseaux più corta, che prese il nome di "Capri", dall'omonima isola (meta in quegli anni dello star system hollywoodiano che li passava molto tempo), e dove Audrey Hepburn e Sophia Loren lo indossarono.
Negli anni '70 nascono i leggings come li conosciamo ora, ispirati ai Capri ma presentati in una variante molto aderente e senza piede, su invenzione della stilista Patricia Field.
Grazie a Madonna, che li indossò nel film Cercasi Susan disperatamente nel 1985, si ebbe il vero boom. Sulle passerelle iniziarono a comparire altri tipi di leggings, come quelli della stilista inglese Liza Bruce che nel 1987 lanciò la moda anni '90 dei pantaloncini da ciclista per il guardaroba femminile.
La griffe Max Mara presentò nel 2006 una collezione di miniabiti abbinati a tacchi alti e leggings neri. Da lì in poi tutte le case di moda e vari designer li hanno inseriti nelle collezioni, variandone la decorazione.

Ma torniamo a noi

È il capo che uso di più soprattutto d'inverno, li abbino sempre con delle scarpe da ginnastica o degli stivali, alti o bassi che siano. Una cosa è certa, portati con scarpe sportive o classiche, con o senza tacco, non perdi mai quel tocco di femminilità.
Per il tessuto preferisco la microfibra, e preferisco l'opaco al lucido, anche se i semilucidi tecnici mi attirano. Quando faccio ginnastica uso però il cotone elasticizzato.
Per quanto riguarda il colore opto sempre per il nero o il grigio scuro, ma oggi per chi vuole osare, soprattutto le più giovani c'è solo l'imbarazzo della scelta: jeans, tinta unita, righe o fiori, black & white, animalier maculati o zebrati, liquid in lattice aderentissimi, glitter con paillettes o colori fluo.
Se l'abbinamento delle scarpe è, come spesso, dipendente da quanti passi dovete fare, è per il sopra che veramente vi potete sbizzarrire. Una felpa over, una camicia a quadretti, una maglia lunga aderente, oppure capi corti e aderenti o addirittura bustini e top sexy per la sera dove i tacchi possono essere vertiginosi.
Se nell'armadio di una donna non deve mai mancare un paio di tubini di cui uno rigorosamente nero e una gonna aderente fino al ginocchio, direi che il leggings si è meritato di far parte dello indispensabile.

continua nella prossima pagina...


Letto 9181 volte Ultima modifica il Giovedì, 17 Novembre 2016 06:44
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