La 918 Spyder è una supercar avveniristica dal costo di circa 800 mila euro che sarà caratterizzata da una motorizzazione ibrida: un V8 4,6 litri da 580 CV a combustione interna e due motori elettrici installati sugli assi anteriore e posteriore (rispettivamente da 80 e 90 kW), che portano la potenza complessiva a 770 CV.
Tale configurazione le consente di toccare i 325 km/h, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi, mentre in modalità completamente elettrica raggiunge i 150 km/h con un’autonomia di circa 25 km, ma i motori elettrici possono essere utilizzati unitamente a quello tradizionale per aumentare le prestazioni in pista grazie alla coppia ripartita sugli assi.
Le altre particolarità di questo mostro sono l’aerodinamica completamente variabile, la tecnologia di micro sterzata adattiva sulle ruote posteriori e i tubi di dei gas di scarico che anche in questo prototipo fuoriescono in alto, dietro il cupolino.
Il telaio monoscocca è composto da polimeri rinforzati in fibra di carbonio (CFRP), che riducono il peso della vettura e al contempo le forniscono una notevole rigidità. Il sistema frenante, ovviamente ad alte prestazioni con dischi in ceramica è anch’esso ibrido con recupero dell’energia.
La livrea Martini Racing ritorna su di una Porsche dopo che a partire dagli anni ’70 e fino al 1978 l’accoppiata fu vincente in parecchie competizioni, tra le quali la mitica gara di durata di Le Mans, vinta nel1971 da una Porsche 917 con i colori Martini. Questo fa pensare anche ad un possibile ritorno dello sponsor nelle competizioni, su Porsche o altre marchi del gruppo.