Una nuova audiobiblioteca per i non vedenti. I cui titoli verranno “convertiti” su richiesta degli utenti. Accade a Torino, dove l'Unione italiana ciechi -da sempre in prima fila nella difesa del diritto alla cultura per i disabili- ha affidato a trenta volontari il compito di registrare una serie di libri da destinare a chi da solo non può più leggerli. Gli “Uomini libro” (questo il nome del progetto, come in «Fahrenheit 451» di Ray Bradbury) si sono già messi al lavoro: i primi due titoli sono stati consegnati nei giorni scorsi e al momento sono in fase di registrazione. Tra i volontari che se ne stanno occupando ci sono attori, giornalisti e appassionati di letteratura, che sono stati forniti dall’Uic\ di microfoni, software di registrazione, materiale insonorizzante e di tutto ciò che occorra per una simile operazione. E che saranno in grado di dare spessore alla lettura, restituendo la tensione narrativa al testo senza bisogno di calcare troppo la mano.
I volontari sono stati reclutati lo scorso marzo, durante un concerto organizzato nel conservatorio Verdi di Torino. Un’iniziativa che -nelle parole degli stessi promotori- nasce dal basso. E che permetterà a chi non può più leggere di continuare a scegliere di quali testi e quali parole nutrire la propria cultura. Chiunque può chiedere di convertire un testo, basta presentarsi nella sede di corso Vittorio portando il libro che si desidera far registrare; gli addetti provvederanno ad assegnare il testo a un volontario, che si occuperà di registrarlo e riversarlo su un file digitale. Oltre ad essere consegnati ai rispettivi richiedenti, i titoli andranno a comporre un archivio digitale che vorremmo condividere anche con le biblioteche civiche della zona.
E all’Uic\ ci tengono a rimarcare come questo sia anche un modo per combattere la crisi. Tutto nasce con la chiusura della sede torinese del Libro parlante -una struttura che si occupa di audiolibri- che ha dichiarato:
In tempi di spending review, abbiamo dovuto sacrificare una sede per poter continuare a far sopravvivere le altre presenti sul suolo nazionale. Purtroppo è toccato a quella di Torino.
Il primo libro consegnato è un testo molto raro scritto ai tempi della resistenza, conferito da una signora di Ivrea per la quale ha un enorme valore affettivo.