Sono i dati dell'Aiom, l'associazione italiana di oncologia, diffusi al congresso dell'Asco di Chicago. Le neoplasie rappresentano la seconda causa di morte (30% di tutti i decessi), dopo le malattie cardio-circolatorie (38%).
Il peso dei tumori è più rilevante tra gli uomini, causando un numero di morti leggermente superiore a quello delle patologie cardio-circolatorie (34%), che tra le donne (25% dei decessi).
Il "big killer per eccellenza", cioè tumore che, in base alle stime, ha fatto registrare nel 2012 il maggior numero di decessi è quello al polmone (34.500), seguito da quello del colon-retto (quasi 20.000), del seno (13.000), dello stomaco (11.000) e della prostata (7.900).
Tra gli uomini, il carcinoma del polmone risulta la prima causa di morte oncologica in tutte le fasce di età, rappresentando il 15% dei decessi tra i giovani (0-49 anni), il 31% tra gli adulti (50-69 anni) e il 26% tra gli ultrasettantenni.
Tra le donne, il cancro della mammella si colloca al primo posto in tutte le fasce di età: rappresenta il 28% dei decessi tra le giovani, il 21% tra le adulte e infine il 14% tra le ultrasettantenni.
In Italia vi sono circa 2.250.000 persone (che rappresentano oltre il 4% della popolazione residente), che vivono avendo avuto una precedente diagnosi di tumore, quasi 1.000.000 maschi (44%) e circa 1.250.000 donne (56%). Il 9% degli italiani che convive con la precedente diagnosi di tumore (quasi 200.000 persone) ha un'età compresa tra 0 e 44 anni, il 19% (oltre 400.000) un'età compresa tra 45 e 59 anni, il 39% (quasi 900.000) un'età compresa tra 60 e 74 anni e infine il 34% (oltre 750.000 soggetti) un'età superiore a 75 anni. In quest'ultima fascia di popolazione, la proporzione di individui con diagnosi di tumore è particolarmente elevata (il 19% degli uomini e il 13% delle donne oltre i 75 anni ha avuto un cancro). Il 21% (circa 470.000) ha avuto la diagnosi di tumore negli ultimi due anni. Un altro 22% (circa 490.000) ha ricevuto la diagnosi di tumore da 2 a 5 anni prima. Il 23% (oltre 520.000) dei casi prevalenti ha avuto la diagnosi fra 5 e 10 anni prima, il 14% tra 10 e 15 anni, l'8% tra 15 e 20 anni e il 12% oltre 20 anni prima.
Complessivamente, il 57% dei casi (1.285.680 persone, il 2,2% della popolazione italiana) è rappresentato dai cosiddetti lungo-sopravviventi, cioè da persone che hanno avuto una diagnosi di tumore oltre 5 anni prima.