Inizialmente non c'è stato un vero e proprio studio -casualmente- durante uno screening -condotto su più di 14.000 pazienti- che riguardava altre questioni, Robert Benamouzig del Dipartimento di Gastroenterologia dell'Ospedale di Avicenna a Bobigny (Francia), osservava che tutti i pazienti che "stavano meglio" stavano assumendo giornalmente -per altri motivi- FANS (in particolare aspirina e cardioaspirina). Una successiva rilettura dei dati ha rilevato che l'assunzione giornaliera di anti-infiammatori riduce il rischio di tumore del 24% ed è associata a un prolungamento della vita -nel 35% dei casi- di circa 8-10 anni.
Gli ultimi tre studi mirati -pubblicati su Lancet e Lancet Oncology nei primi mesi di quest'anno- sono stati condotti dall'Università di Oxford, guidati da Peter Rothwell, confermano che l'assunzione costante di FANS -in basse dosi- ostacolerebbe anche la diffusione delle metastasi.
Il primo studio, pubblicato su Lancet, ha incrociato i dati raccolti da 51 studi volti a esaminare il ruolo preventivo dei FANS nei confronti della mortalità dovuta a neoplasie e ad altre cause, tra cui quelle cardiovascolari. Il secondo e il terzo studio, pubblicati rispettivamente su Lancet e su Lancet Oncology, hanno invece messo in evidenza il ruolo protettivo dei FANS contro la diffusione delle metastasi.
Secondo i risultati del primo studio, che ha visto coinvolti tra i 35 mila e i 77 mila soggetti, Rothwell e colleghi spiegano che il consumo di basse dosi di FANS soprattutto se si superano i 3 anni di assunzione, riduce il rischio di sviluppare qualsiasi tipo di cancro del 25%. Come scrivono i ricercatori, «accanto alla riduzione del rischio di morte per cancro dovuta all'uso dei FANS a lungo termine, già nota, abbiamo rilevato una riduzione dell'incidenza del cancro e della mortalità nell'uso a breve termine». Secondo gli autori dello studio, «nella prevenzione del cancro va aggiunta una piccola dose di FANS giornaliera».
Dal secondo studio, pubblicato sempre su Lancet e condotto su 17285 persone monitorate per oltre 6 anni che assumevano giornalmente almeno 75 mg di Aspirina (un quarto della dose normalmente assunta come antidolorifico), è emerso che l'uso dell'acido acetilsalicilico inibisce la formazione di metastasi del 36%, e che l'effetto principale sembra riguardare il rischio di adenocarcinoma metastatico (tumore maligno che colpisce organi che contengono ghiandole, come la mammella o la prostata), ridotto del 46%. Gli effetti sono indipendenti dall'età e dal sesso dei pazienti, e il beneficio maggiore è risultato per i fumatori. «Il fatto che l'FANS prevenga le metastasi a distanza potrebbe spiegare la riduzione precoce dei decessi per cancro nei soggetti che avevano assunto un'FANS al giorno rispetto al gruppo di controllo - scrivono i ricercatori - Questa scoperta suggerisce che i FANS potrebbero aiutare nel trattamento di alcuni tumori e che possono essere utilizzati come interventi farmacologici specifici per prevenire le metastasi a distanza».
Nella terza ricerca, quella pubblicata su Lancet Oncology, i ricercatori hanno esaminato i risultati di studi condotti tra il 1950 e il 2011, rilevando che l'uso regolare dei FANS è stato associato a un rischio ridotto di sviluppare cancro e metastasi nel colon-retto, e che riduzioni consistenti sono state osservate anche per il cancro esofageo, gastrico, delle vie biliari e della mammella. «Il nostro studio - spiegano gli studiosi - indica che l'uso regolare di FANS riduce il rischio a lungo termine di incorrere in diversi tumori e il rischio di sviluppare metastasi a distanza».
