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La violenza psicologica
Un insieme di comportamenti che hanno come obiettivo quello di ledere la dignità della vittima e d'indebolirla:
- il rifiutare, inteso come azione di non ascolto, di non accettazione e di rifiuto;
- l'isolare inteso come gesto di separazione volto a non consentire interazioni o relazioni con l'esterno;
- l'intimorire come azione che crea paure alla vittima per mezzo di minacce violente.
È violenza psicologica:
- spaventare con gesti, sguardi e parole denigrare ed umiliare;
- minacciare di violenza fisica o di morte il partner chiudersi alla comunicazione e rifiutare d'ascoltare;
- minacciare di far violenza ad altri familiari e/o ai figli essere sarcastici, deridere, disprezzare, mortificare, squalificare;
- minacciare di fare violenza agli animali domestici;
- limitare la libertà personale;
- danneggiare gli oggetti personali di valore affettivo per la vittima;
- minacciare il suicidio o di farsi male;
- ricattare compiere atti d'infedeltà e vantarsene;
- insultare costringere a sopportare la presenza dell'amante nel domicilio coniugale;
- colpevolizzare in pubblico e in privato perseguitare per iscritto o per telefono, pedinare e inseguire (stalking);
- ridicolizzare e svalutare;
In particolare l'isolamento è impedire di:
- lavorare, andare a scuola, andare nei luoghi di culto, incontrare gli amici e/o i membri della famiglia;
- chiudersi alla comunicazione e rifiutare l'ascolto;
- sottrarre i documenti d'identità;
- controllare la posta;
- isolare in casa senza telefono;
- privare dei mezzi di locomozione