Ne è convinta l'astrologa Luisa De Giuli che ha spiegato ai giornalisti: Saturno dosa la scoperta senza trionfalismi però contemporaneamente si sta affrontando il discorso di come sfruttare eventuali possibilità, perché c'è Marte in Scorpione e Nettuno in Pesci che porta attenzione verso il cosmo più che verso le guerre, quindi come evoluzione economica, perché fosse solo come esplorazione questa scoperta incentiverà parecchie iniziative.
Le posizioni planetarie del momento in cui è stata annunciata questa scoperta sono molto interessanti. Il Sole è entrato ieri in Acquario, il segno del futuro degli spazi intergalattici, con un bellissimo aspetto di Giove in Vergine che protegge la Terra e gli altri pianeti. Giove facilita anche la correttezza di questa scoperta e l'analisi scientifica: questo nuovo Pianeta è messo bene con Giove e Plutone, la posizione di Giove di ieri potenzia la possibilità di sfruttare scientificamente questa scoperta nel futuro ma la cosa più interessante è che Urano, pianeta di rivoluzione che ci ha messo a dura prova con le guerre, ora è in Ariete ed è messo bene con Saturno in Sagittario quindi il cosmo è più vicino, il che significa più esplorazione, sfruttamento e conoscenza.
Questo è un anno dove la speranza è importantissima: ci sarà maggior equilibrio perché Giove in estate va nel segno della bilancia, che tempera bollori ed entusiasmi. È tutto meno materialistico e più idealizzato, c'è più giustizia, perché la bilancia è quella della mediazione più che della guerra, adesso con Giove in Vergine c'è la valorizzazione delle risorse materiali, come cibo, ambiente salute del pianeta. Ci si rende conto del disastro che provoca l'aggressività, il fanatismo e la violenza e che sia stato scoperto un pianeta simile alla Terra è un buon auspicio.
Data la sua incredibile distanza, questo pianeta è stato scovato studiando le perturbazioni gravitazionali prodotte sui pianeti più vicini, come ad esempio Nettuno. La scoperta, se confermata, sarà il coronamento di un'impresa che gli astronomi inseguono da secoli, ovvero la scoperta del misterioso pianeta X, e potrebbe rivoluzionare la nostra visione del Sistema Solare.
Dopo quasi due anni di osservazioni e simulazioni al computer, i ricercatori sono stati in grado di modellare quelle perturbazioni considerando la presenza di un nono pianeta estremamente distante. C'era grande scetticismo per i due, che nel loro studio hanno vagliato ogni possibilità, compreso il fatto che le perturbazioni fossero dovute a tanti oggetti più piccoli. Eppure anche questa opzione è stata scartata in favore di un unico, grande pianeta agli angoli più remoti del Sistema Solare. Così distante che per compiere un giro intorno al Sole, il Pianeta Nove potrebbe impiegare da 10 a 20 mila anni.