Arriva sul mercato del collezionismo una monetina che la Bolaffi definisce «il Gronchi rosa delle monete». Il richiamo è al famoso francobollo stampato con un errore nel 1961, immediatamente ritirato e mandato al macero; i pochi rettangolini di carta superstiti sono tuttora molto ricercati dai collezionisti e oggi valgono circa mille euro (mentre il valore facciale era di 205 lire, cioè sui 40 centesimi di euro). Nel caso d'attualità che riguarda le monete, l'errore è un conio con valore facciale da 1 centesimo ma con il diametro e l'immagine al dritto della moneta da 2 centesimi, la Mole antonelliana di Torino, anziché l'immagine di Castel del Monte (in Puglia) che dovrebbe essere su tutte le monetine da 1 centesimo.
Anche queste monetine sbagliate, come era successo col Gronchi rosa, sono state ritirate non appena ci si è accorti dell'errore; ma anche nel caso del «centesimo Mole» alcuni esemplari sono sfuggiti alla distruzione. Ne è nato un caso giudiziario lungo 11 anni che si è risolto solo ieri e che permetterà di mettere presto sul mercato del collezionismo il primo esemplare di «centesimo Mole».
Nel 2002 la Bolaffi di Torino, che commercia francobolli ma anche monete e altri oggetti, aveva annunciato di essere venuta in possesso di sei esemplari dell'errore di conio, rinvenuti in alcuni mini-kit distribuiti dalle banche e dagli uffici postali nel periodo propedeutico all'introduzione dell'euro (che in quel periodo stava sostituendo la lira). La notizia aveva scatenato un caso mediatico e acceso l'interesse dei collezionisti. Ma subito dopo, queste sei monetine erano state sequestrate dalla Guardia di Finanza per indagini.
Il contenzioso con il Museo della Zecca dell'Istituto poligrafico della Zecca di Stato, che ne rivendicava la legittima proprietà, è durato appunto 11 anni, e solo ieri si è concluso con una sentenza del Tribunale di Roma (1278/13) che ha decretato che l'azienda Bolaffi detiene il legittimo possesso e la possibilità di commercializzare le monete.
Per la Bolaffi è un bel colpo perché si trova a disporre di alcune fra le più rare monete in euro attualmente sul mercato; l'azienda annuncia la vendita all'asta di un primo esemplare il prossimo 23 maggio con una base di partenza di 2.500 euro.
Ma pare che i sei centesimi nella mani della Bolaffi non siano gli unici in circolazione; gli esperti stimano che le monetine sfuggite alla distruzione nel 2002 siano almeno un centinaio, e ora la stessa Bolaffi valuta che «dopo questa sentenza è plausibile che altre ne vengano alla luce».
Adesso vale la pena dare un'occhiatina a tutti i centesimi che abbiamo in tasca: se hanno la cifra 1 da una parte e la Mole antonelliana dall'altra è un bel colpo. È molto improbabile che le ritroviamo davvero nel borsellino o nel portafoglio, ma queste benedette monetine sbagliate saranno pure da qualche parte.