Le aree con più "vita" sono quelle Giapponesi e l'Australiane, entrambe con circa 33.000 specie, seguite da quelle della Cina con 22.000 e da quelle del Mediterraneo che detiene una natura sommersa di 17.000 specie animali. Al quinto posto c'è il golfo del Messico -che però ha subito l'onda della marea nera- in cui vivono 15.000 specie. Il 70% del "profondo" blu però è ancora da scoprire.
Per ora lo scettro dei mari va ai crostacei che costituiscono il 19% di tutte le specie trovate, seguite dai molluschi al 17%, i pesci al 12%, le alghe e i protozoi entrambe al 10%. La categoria "altri vertebrati" (in cui sono contenuti mammiferi marini, tartarughe, uccelli marini) conta per il 2%. Il pesce più "cosmopolita" è un pesce-vipera che vive nel 25% delle zone studiate, mentre le specie che si possono trovare in più zone sono le alghe e gli uccelli marini, che compiono viaggi di migliaia di chilometri.
A proposito del nostro Mare il 7% delle specie che lo abitano sono stanziali e non si trovano da altre parti. In questa speciale classifica, il Mediterraneo viene battuto soltanto dall'Antartide con il 15%. Inoltre, proprio il Mediterraneo è risultato il mare più a rischio di perdere questa "ricchezza di biodiversità " sia per la presenza dell'uomo (l'area marina con il più alto numero di rotte commerciali) che per causa dei cambiamenti climatici.
Dal confronto con i dati storici, infine, è emerso che alcune specie hanno subito diminuzioni anche del 90%, quindi sono a rischio di estinzione.