Se da una parte ci sarà un risparmio energetico notevole, dato che per molti mesi potrà essere sfruttata un'ora di luce in più, dall'altra parte però gli esperti in questa occasione, ormai da anni, sottolineano che possono esserci dei lievi problemi per l'organismo e danno consigli su come poterli superare al meglio.
Quest'anno, Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus, ha però detto, che "i presunti effetti sfavorevoli legati all'introduzione dell'ora legale sono ormai più un vezzo che un vero problema", dato che la cosa è "meno complessa e negativa di quello che si voglia far credere".
Il corpo e il cervello, il nostro modo di vivere si devono certamente adeguare alla nuova ora, ma, relativamente al cambio dell'ora, i "possibili effetti negativi non solo sono trascurabili, ma anche di breve durata".
Per l'esperto, i ritmi di vita moderni ci hanno abituato a continui cambiamenti collettivi che superiamo abbastanza rapidamente, dato che vi siamo abituati, per cui al cambio dell'ora ci si adatta velocemente, oltretutto oltre a consentire un importante risparmio energetico un'ora di luce in più può incidere positivamente pure sull'organismo.
I problemi sono altri. Francesco Peverini ha detto che gli esperti nella Sesta Giornata Mondiale del Sonno, celebrata il 15 marzo, hanno rilevato che la crisi economica e i tempi moderni stanno incidendo negativamente sul dormire evidenziando, ad esempio, dei seguenti problemi:
- insonnia autoindotta, ad esempio per lavorare di più nel timore di perdere il proprio lavoro;
- aumento oggettivo dell'insonnia nei Paesi colpiti da crisi economica;
- costante e pericolosa diminuzione della durata del sonno dei bambini e degli adolescenti che tendono a restare svegli fino a tardi a causa dell'eccesso di uso di televisione, computer, videogiochi;
- diminuzione della durata del sonno negli adulti che utilizzano le ore notturne per vivere nei social network;
- aumento del numero dei morti per colpo di sonno di persone che sono alla guida di autoveicoli;
- perdita di sonno del 30 % tra gli studenti, che equivale a quella dei lavoratori turnisti,
- privazione di fino a 3 ore di sonno per notte tra il 12,5 % dei conducenti di mezzi pesanti.
Il cambio dell'ora costituisce perciò un problema di poco conto rispetto ai problemi provocati dai ritmi frenetici, dalla crisi, dalle novità del mondo contemporaneo.