A rendere possibile questa operazione le minuziose indagini, in particolare il pedinamento di una delle donne facenti parte la gang che, nel corso di uno dei furti, era stata registrata da un video di sorveglianza. Grande l'incredulità degli inquirenti davanti alla dimora della donna che, anziché apparire come una modesta abitazione, come si sarebbero aspettati, si presentava come una vera reggia.
Lo stupore, tuttavia, sarebbe aumentato varcando la soglia d'ingresso della villa con una sala da pranzo in cui erano presenti tappeti persiani, quadri e un tavolo in cristallo da 24 posti. Addirittura eccessiva la cucina con un piano cottura lungo 16 metri. Troppo per la donna e le altre persone individuate nella residenza perché, dai riscontri degli agenti, è risultato che tutti gli occupanti erano in realtà "nullatenenti e nullafacenti". A rendere intrigata la vicenda anche la constatazione che l'abitazione risulta essere "patrimonio del comune di Roma dagli anni 90", fatto questo che richiederà ulteriori accertamenti per scoprire se fosse stata occupata abusivamente.