Lo slogan, a caratteri cubitali e vergato coi colori del logo di Google, è «Don't get scroogled». Non fatevi fregare da Google è una traduzione inevitabilmente approssimativa perché il neologismo «Scroogle» evoca Ebenezer Scrooge, l'avido senza cuore del «Canto di Natale» di Charles Dickens, ma a molti pare un'abbreviazione di «screwed by Google» (fottuti da Google). Comunque un pugno allo stomaco, come conferma la riga successiva dell'annuncio che accusa la società di Mountain View di non «fornire una ricerca onesta» ai suoi utenti. Firmato Microsoft e Bing, il motore di ricerca del gruppo di Seattle che funziona bene e cresce, ma non riesce a intaccare la leadership di Google che da sola occupa più dei due terzi del mercato del «search» (67%).
L'attacco sembra mirato ad aprire uno spiraglio per Bing che dice di trattare in modo oggettivo le informazioni commerciali, anche se riceve molta pubblicità ben pagata. E che vorrebbe conquistare quote di mercato proprio in questa stagione di vendite natalizie. Ma liquidare la vicenda come una battaglia per i regali di fine d'anno sarebbe riduttivo e fuorviante.
Insomma Microsoft è un predicatore poco credibile. E assesta un altro colpo a «Don't be evil», il vecchio slogan «buonista» dell'azienda californiana.
Per esempio avete problemi con la visualizzazione di questo sito? Ricevete strani comunicati come questo?
Da programmatore sono stufo di gestire le eccezioni di Internet Explorer perché hanno chiaramente lo scopo di ostacolare Google motore di ricerca, la pubblicità di Google e Crome che è il navigatore per internet di Google.
Vi invito ad istallare e provare Crome, come da decisione del tribunale internazionale che ha punito Microsoft e ha obbligato all'istituzione del sito browsersinfo.com Crome è più veloce, bello, funziona su tutti i sistemi operativi e ha solo un centesimo dei problemi di Internet Explorer.