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Giovedì, 21 Febbraio 2013 01:00

Le temperature raggiungono i -71 gradi: succede a Oymyakon, un piccolo villaggio della Russia siberiana

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Le temperature raggiungono i -71 gradi: succede a Oymyakon, un piccolo villaggio della Russia siberiana

Se era rimasto ancora qualche dubbio su quale fosse la località più fredda al mondo, negli ultimi giorni Oymyakon ha battuto anche il proprio record, raggiungendo temperature letteralmente da brividi che l'hanno reso a tutti gli effetti il luogo abitato più gelido del pianeta. Sono passate, infatti, poche settimane da quando nel piccolo villaggio siberiano la colonnina di mercurio ha toccato nientemeno che -71°, una temperatura da capogiro che fa sembrare l'ondata di freddo che ha invaso il nostro Paese soltanto una fresca brezza estiva.

Situato nella regione russa di Yakutsk, Oymyakon lascia intuire il clima che lo caratterizza già dal nome. Se nella lingua locale, infatti, il suo nome significa "acqua non congelata" (probabilmente a causa di una vicina sorgente calda), in lingua sacha, invece, la sua traduzione sarebbe quella di "freddo cane", certamente appropriata. Il villaggio era candidato da tempo al "titolo" di zona più fredda della terra ma, a causa di un'incertezza sul picco di massimo gelo raggiunto che, secondo alcuni era di -69,9°, secondo altri di -68,2°, ancora non aveva potuto "godere" dell'ufficialità dell'appellativo. Se, infatti, la reale temperatura raggiunta fosse stata quella di -68,2°, ci sarebbe stato il vicino villaggio di Tornton ad aver battuto il record di gelo in un'area abitata. Ma ora con i suoi sconvolgenti -71° non ci sono più dubbi su quale dei due abbia sbaragliato la "concorrenza".

Se i circa 500 abitanti di Oynyakon siano contenti di questo particolare primato ottenuto dal proprio villaggio, non è dato saperlo. Quel che è certo è che ci vuole una bella resistenza per riuscire ad abitare in un luogo in cui le colonnine di mercurio toccano temperature che molti dei termometri in commercio nel nostro Paese nemmeno contemplano, soprattutto alla luce del fatto che queste poche centinaia di allevatori di renne, cacciatori e pescatori, ancora vivono in abitazioni riscaldate a carbone e legna e con i servizi igienici esterni. Certo con temperature come quelle ci penseranno bene prima di andare in bagno.

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