Qualche proposta per trovare una soluzione
Oggi gli ortopedici di tutta Italia incrociano le braccia: questo è solo l'ennesimo capitolo di una storia che si ripete e che negli ultimi tempi ha portato ad azioni di protesta, anche eclatanti come lo sciopero delle sale parto del 12 febbraio, da parte di alcune sigle mediche. È il grido di dolore dei medici del settore pubblico e privato indistintamente che si trovano di fronte a un'imminente scadenza.
- osserva Adolfo Bertani, presidente di Cineas, il Consorzio universitario non profit del Politecnico di Milano che si occupa di formazione e diffusione della cultura del rischio.
Il prossimo 13 agosto, infatti, scatta l'obbligo per i medici di sottoscrivere una polizza di responsabilità civile professionale. Una scadenza che si scontra con la difficoltà da parte dei medici /in particolare di quelli della cosiddetta "area a rischio" (ginecologi, chirurghi, ortopedici)/ di stipulare coperture assicurative adeguate, visto che molte compagnie considerano il settore sanitario quanto meno complesso a causa dell'aumento esponenziale degli importi dei risarcimenti danni da presunti casi di malpractice.
Ma il Cineas ha:
inaugurato il primo tavolo di lavoro che ha riunito professionisti della sanità pubblica e privata, compagnie assicuratrici e broker, accademici, associazioni a tutela dei consumatori, ed esperti con l'obiettivo comune di individuare le priorità su cui si richiede l'intervento delle Istituzioni al fine di garantire il corretto svolgimento della professione a ogni medico, che sia più o meno "a rischio", nell'interesse finale di ogni cittadino.
– spiega Bertani.
Dalle discussioni al tavolo di lavoro sono emerse alcune priorità, a cominciare dagli interventi sulla prevenzione del rischio clinico (introduzione di un hospital risk manager; obblighi formativi specifici sul rischio sanitario a tutte le parti coinvolte; insegnamento della gestione del rischio clinico nei corsi di laurea e nelle scuole di specializzazione), per proseguire con quelli sulla responsabilità civile del professionista della sanità (fondo di copertura assicurativa per le professioni sanitarie; risarcimenti più facilmente definibili in base a tabelle di quantificazione del danno; aggiornamento degli albi dei consulenti tecnici di ufficio; obbligo di ricorso preventivo alle camere di conciliazione) e sull'area della responsabilità penale (misure per disincentivare il ricorso al sistema penale come leva per ottenere risarcimenti; depenalizzazione della "colpa lieve" nel caso in cui il professionista sanitario si sia attenuto a linee guida e buone pratiche).
Le proposte finali condivise dai partecipanti al tavolo di lavoro Cineas sono di vitale importanza per i professionisti della sanità. Intervenire per disincentivare il ricorso massiccio al sistema penale per ottenere più velocemente un risarcimento, così come una più concreta quantificazione del danno risarcibile, e l'utilizzo di consulenti tecnici di ufficio specializzati e competenti sarebbe un modo concreto per rendere il settore più facilmente assicurabile, aiutando noi medici a svolgere la professione in un clima decisamente più sereno.
– assicura Mauro Longoni, vice presidente di Cineas e di Acoi, l'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani.