Pagine che sono ancora attuali proprio nel centenario della nascita della Morante (il 18 agosto 1912), oggi che la letteratura erotica torna protagonista con lo straordinario successo della trilogia di E.L. James (Cinquanta sfumature di Grigio, di Nero, di Rosso, Mondadori Editore). La casalinga inglese con milioni di copie vendute nel mondo ha sdoganato il sadomaso, facendo dei suoi "pornoharmony" il fenomeno letterario dell’anno.
Mondi lontanissimi, quelli di Aracoeli, protagonista dell’ultimo e più affascinante romanzo di Elsa Morante, che si perde nel sesso accoppiandosi con sconosciuti per calmare il suo dolore, e Anastasia, protagonista della trilogia, che il dolore lo ricerca come forma suprema di amore e piacere.
Sono due sguardi sul corpo delle donne che raccontano e poche diverse: l’erotismo ideologico degli anni Sessanta, dove tutto deve essere fatto per é pater le bourgeois e dove la «purezza» del sesso è contrapposta alla censura e al segreto imposti dalla cultura dominante» (vedi vita e morte di Pier Paolo Pasolini).
Per la Morante l’idea stessa di perversione è di per sé piccolo-borghese. L’erotismo del nuovo millennio, che sembra merchandising, genere di consumo, non ha alcun interesse per la purezza e la liberazione del mondo. È postideologico, non vuole dimostrare niente, ma solo fruire di quel che c’è sul nuovo mercato del sesso. E.L. James ha trovato la chiave per riaccendere la curiosità, scrivendo di una nuova liberazione delle donne già liberate, nei suoi libri solo apparentemente sottomesse. E in queste scritture così lontane e diverse si può leggere una breve storia dell’erotismo nell’arte e di qualche fallimento delle leopardiane magnifiche sorti e progressive.