La finanza /nel corso di un controllo/ ha richiesto le analisi del prodotto considerato l'odore pungente emanato dal cuscino. Il Dipartimento di Chimica dell'Università degli Studi di Bari /avvalendosi dei suoi ricercatori/ ha individuato «quantità significative di idrocarburi alifatici, idrocarburi aromatici ed idrocarburi clorurati», mettendo in evidenza la pericolosità per esposizione inalatoria al rischio cancerogeno.
Le successive attività d'indagine hanno permesso di appurare che il prodotto «Caldo Cuscino», nelle sue due varianti identificate con codici «EN-85071» e «EN-86153», commercializzato dalla società nocese, era importato direttamente dalla Repubblica Popolare Cinese (ove era fabbricato) e rivenduto su tutto il territorio nazionale, attraverso successive cessioni a numerosi punti vendita.
Dalle indagini si è appreso che il prodotto, prima della sua commercializzazione, veniva sottoposto a controlli da parte di una società anglosassone, al fine di ottenere le necessarie certificazioni per essere immesso in commercio all'interno dell'Unione Europea. Tuttavia, è emerso che le citate certificazioni erano parziali, in quanto afferenti esclusivamente l'apparato elettrico.
È stata inoltre attivata la procedura Rapex (European Rapid Alert System for non-food consumer products), il sistema europeo che consente l’allerta rapida per i prodotti di consumo pericolosi.