In Italia, l'origine del termine fuffa è da ricercarsi, secondo il dizionario De Mauro, nel sostantivo maschile fuffigno, di area toscana. Secondo il dizionario Battaglia invece la parola deriverebbe dalla voce onomatopeica (non attestata) foff, presente nei dialetti d’Italia e in diverse lingue romanze occidentali (fuffigno indica un [ingarbugliamento dei fili di una matassa o di rimasugli di tessuto] - foff invece in passato indicava una [cosa leggera]).
In sostanza la fuffa è la tipica lanetta che si forma nei tessuti e che in genere si rimuove poiché anti-estetica. Proprio questa connotazione ha fatto sì che venisse usato in senso lato per indicare un eccesso inutile. Può indicare anche l'accumulo di peli che si verifica negli animali o l'accumulo di polvere in batuffoli.
Il dizionario Devoto-Oli riporta: fuffa ‹fùf·fa› singolare femminile, regionalismo
- Merce dozzinale, di scarsissimo o nessun valore; ciarpame, paccottiglia: l'arte contemporanea è tutta fuffa.
- Figurativo chiacchiera senza alcun fondamento o significato, discorso risaputo, luogo comune: i blog sono pieni di fuffa.
Apparenza ingannevole e priva di sostanza: la sua famosa competenza è tutta fuffa.
ETIMOLOGIA Voce onomatopeica di origine lombarda DATATA secolo XX.
Il termine /in effetti/ è molto più usato nel nord Italia, soprattutto nel milanese, ma grazie anche alla veicolazione di tv, carta stampata e web, si è espanso notevolmente ed è ora usato anche nel resto della penisola. Qualcuno riferisce anche usi nelle isole come "La madre della fuffa è sempre incinta" per ultima la Sardegna.