Glàuco
(Dal greco: glaucòs = brillante, lucente e nome di colore)
Di colore tra il celeste e il verde, o anche celeste chiaro, verde-grigio, ceruleo; il termine, appunto per la sua indeterminatezza, è frequente nella poesia, con riferimento soprattutto agli occhi: del grave occhio g. entro l'austera Dolcezza (Carducci); in partic., la dea dagli occhi g., epiteto della dea greca Atena "glaucopide"); più raramente riferito ad altre cose: costa tutta coperta del pallor g. degli ulivi (Pascoli); la grande frescura g. della sera di giugno (D'Annunzio).
In botanica, il termine designa il colore verde-grigio di alcuni organi vegetali (per es., le foglie dei giaggioli e di molte piante grasse), dovuto alla presenza di uno strato di cera che ricopre l'epidermide e maschera in parte il colore sottostante.