Tito Livio
(59 avanti Cristo - 17 dopo Cristo)
Tito Livio, il cui cognome è sconosciuto, è stato uno storico romano, autore di un'opera monumentale sulla storia di Roma, gli Ab Urbe Condita libri CXLII, dalla sua fondazione fino alla morte di Druso, figliastro di Augusto nel 9 avanti Cristo.
Versione latino
Ab urbe condita
oppure
Anno Urbis conditæ
oppure anche solo
Anno Urbis
Analisi del testo
Da quando la Città è stata fondata
L'espressione latina nelle sue versioni e in sigla AUC, AVC, a.U.c. oppure AU, si riferisce ad un sistema di calcolo degli anni che prese piede tra i Romani a partire dalla fine del periodo repubblicano: gli anni venivano computati a partire dal 753 avati Cristo, la presunta data che l'erudito Marco Terenzio Varrone aveva stabilito ai tempi di Giulio Cesare per la fondazione di Roma, l'Urbe, "la Città" per eccellenza. Questo computo era più diffuso in ambienti dotti che nella realtà popolare, dove, per misurare gli anni, era preferito l'uso di eponimi con il nome dei due consoli in carica (e questo uso rimontava agli inizi dell'età repubblicana).
La cosiddetta "data varroniana" era stata ricavata fissando al 509 avanti Cristo il primo anno della Repubblica e attribuendo 35 anni di regno a ciascuno dei sette re di Roma.
La storiografia moderna nega la fondazione della città come atto volontario, privilegiando invece l'ipotesi della progressiva riunione di villaggi pre-urbani sparsi, con un fenomeno di sinecismo urbano ricordato nei miti sulla fondazione stessa e nelle vicende dell'età regia.
Ab Urbe condita è anche un titolo di storiografia romana, opera di Tito Livio.