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#DettiLatini: conosci il significato di [Flectar ne frangar]?

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dipinto raffigura San'Agostino immerso nelle letture in una chiesa
Sant'Agostino in una parte dell'affresco di Sandro Botticelli.

Agostino d'Ippona (sant'Agostino)

Flectar ne frangar

Mi piego, ma non mi spezzo

Questo motto è stato adottato anche da altre lingue e culture, a volte in modo indipendente. Per qualcuno definisce addirittura la saggezza. Particolare fortuna ha avuto, nel mondo berbero, l'espressione, di identico significato, a nerrez wal' a neknu, utilizzata in una celebre poesia dal poeta ribelle e anticonformista Si Mohand ou-Mhand (1848-1905), successivamente impiegata da Idir Ait Amrane nel canto "berbero-nazionalista" Ekkr a mmi-s Umaziɣ ("sorgi, o figlio di Amazigh!", 1945), e divenuta poi lo slogan della Primavera berbera del 1980. Tra le tante citazioni della frase, è da ricordare che il cantantautore militante Lounès Matoub ne fece il titolo di un suo brano del 1981. Inoltre. fino a qualche tempo fa il motto faceva bella mostra di sé sotto la testata dell'importante quotidiano torinese La Stampa. Per qualcuno è però nella cultura giapponese, che questo concetto trova la sua casa, dove persino nello Jūdō (parola stessa che tradotta dalla lingua giapponese significa appunto "via della cedevolezza") si insegna "come un giunco piegati per non essere spezzato".

Il nesso flectere - frangere è presente variamente interpretato nella letteratura latina del periodo aureo ma si trova maggiormente la locuzione di senso opposto Frangar, non flectar.

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