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Martedì, 19 Gennaio 2016 10:19

#Gallarate #LaPolemica: Parchimetri o Parcometri e il solito #CretinoCognitivo

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una donna paga nel nuovo parchimetro c'è pure una tastiera qwerty completa

Ma guarda un po', a Gallarate in provincia di Varese installano parchimetri col bancomat e in città molto più importanti, invece, ancora senza né bancomat né energia pulita. Che retrogradi, eppure è previsto da un emendamento della legge di Stabilità: da luglio 2016 saranno ammesse eccezioni solamente nei casi appurati di "oggettiva impossibilità tecnica" per gli altri deve essere possibile il pagamento con metodo elettronico e tracciabile.

Dunque anche se molto utili come tutte le polemiche, chiudiamo subito quelle banali:

  1. Nonostante i tanti giornalisti usino l'altro termine si dice parchimetro. Dal 1942 tuttavia non si sa né come né perché (quindi si è autorizzati a dire che derivi dal francese) è nato anche il termine parcometro. Questo nuovo termine è sbagliato e non ha senso, né dal punto di vista linguistico né da quello della ragione, visto che esisteva già un termine corretto, tuttavia ha preso largamente piede e ancora oggi senza che nessuno gli si sia opposto. Tranne noi.
  2. Il database di tutte le transazioni elettroniche sarà a disposizione ovviamente degli organi di controllo dello stato ma chi se ne frega, tanto, come dicono tutti i cretini simplex: non abbiamo nulla da nascondere.
  3. Ultimo ma non ultimo spunta sempre il cretino cognitivo, ne parliamo spesso, come dice Annibale Rebaudengo nel suo libro omonimo: il cognitivismo è una scienza di intersezione tra psicologia, neuroscienze, linguistica ma anche informatica e per questo non poteva non annidarsi, anche qui tra un'intersezione e l'altra, il malefico virus del cretinismo. Questo virus, attaccando il cognitivismo, produce in maniera contagiosa il fenomeno del cretino cognitivo. Per il cretino cognitivo le polemiche sono inutili a prescindere e il bicchiere è mezzo pieno se questo fatto va a vantaggio del suo discorso, altrimenti è perentoriamente mezzo vuoto.

Veniamo quindi alla polemica principale: chi installa parchimetri vecchi è avanti o indietro?
Ai superficiali la risposta può sembrare scontata, ma chi è saggio invece sa bene che non c'è nulla di semplice, soprattutto in Italia. A chi sa vedere la verità sorge invece lampante la seguente riflessione: ci ricordiamo i parchimetri 1.0, mettevamo la moneta in un ingranaggio ruotavamo e una specie di rozzo orologio meccanico, caricato dal gesto, faceva il conto alla rovescia. Costo 100€ installato. Dovremmo ora sostituirlo con un sofisticatissimo computer da esterno, quindi dotato di apposito contenitore personalizzato, display touch screen, lettore di carte, accettatore di monete di ultima generazione (misura diametro spessore e peso), alimentato ad energia solare con back-up su alimentazione pubblica e collegato h24 in wi-fi alla rete internet, tramite un apposito server di controllo e software di gestione delle carte di credito su linea sicura e immagazzinamento dati e trasmissione periodica negli archivi nazionali, da oltre 5mila€?

Purtroppo, si è già deciso di sostituire i vecchi parcometri 1.0 sacrificandoli sull'altare della modernità, la questione ormai è solo: tra tecnologia 3.0 (descritta sopra e incentivata dal governo) oppure quella più vecchia 2.0 senza energia pulita e senza lettore di carte?

Prima di rispondere a questa domanda ci facciamo un'altra domanda: perché non utilizzare direttamente la generazione 4.0? Ebbene sì, è già pronta, quella che permette di pagare con il telefono, tramite APP oppure con il dispositivo NFC (sbatti il telefono sul parchimetro e paghi) e quindi con le carte di nuova generazione (non serve neanche prendere il portafoglio, basta sfiorare con il sedere l'apposito sensore). Costa anche meno. In verità è già pronta anche la generazione 5.0 quella che ti permette con la APP del comune di pagare a chi gestisce il servizio dei parcheggi semplicemente segnalando la posizione dell'auto e la sua targa nella procedura di ingresso e pagando nella procedura di uscita.

Ma veniamo al cuore della polemica. L'approccio corretto è come al solito quello "sistemico". Non bisogna essere superficiali e limitarsi a "vedere" solo uno degli aspetti delle questioni. Inoltre gli aspetti devono essere sapientemente bilanciati, solo in questo modo si palesa la migliore soluzione. Parola dell'analisi costi - benefici.

Veniamo finalmente ai parchimetri. L'aspetto principale da tenere in considerazione: è favorire il più possibile l'utente. Si ottiene il massimo vantaggio avendo tutti i sistemi di pagamento.
Tutti gli aspetti tuttavia devono sapientemente essere bilanciati con quello che è sempre il secondo aspetto: quello dei costi. Quindi si dovrà optare per i metodi più utilizzati, a questo proposito lo sapevate che la carta di credito è il metodo meno utilizzato sulle colonnine che consentono questo tipo di pagamento?

Poi c'è l'aspetto installativo e di gestione, una apparecchiatura ha bisogno di energia, se deve comunicare anche di collegamento internet, quindi di impianti di centraline, di sistemi informatici on-line. Qui entra la questione energia pulita. Volete sapere a cosa serve il pannellino fotovoltaico sopra il parchimetro 3.0? È elegante e tutti gli installatori sanno che un "cappello" che protegge il contenitore in esterno allunga la vita. In quanto ad energia fornita lasciateci fare una grassa risata.

Poi c'è l'aspetto delle manutenzioni, qui vige la prima regola antiparossistica che dice: più è sofisticato il sistema più ci saranno gatte da pelare. A tal proposito, sapevate che non esiste un lettore di carte magnetiche oppure di chipcard "veramente" da esterno? Per fortuna a causa dell'inquinamento non piove più, vi immaginate ad infilare la carta di credito mentre sta piovendo? Per questo hanno inventato il pagamento senza contatti, per limitare al massimo le manutenzioni, questi sistemi infatti hanno un costo non indifferente anche quando installati al chiuso. Il "nuovo" sistema chipcard sarà eliminato presto anche dai bancomat.

L'approccio logico sistemico vorrebbe l'eliminazione dei parchimetri, sostituiti dai "grattini" acquistati nei locali pubblici limitrofi oppure dagli ausiliari invisibili ma sempre presenti.
La conclusione ai lettori, qual'è il miglior parchimetro?

Letto 3911 volte Ultima modifica il Mercoledì, 20 Gennaio 2016 10:23
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