"I brand food piacciono agli italiani perché sono gratificanti" sostiene Isabelle Harvie-Watt, ceo di Havas Media Group in Italia che nota anche l'ottimo posizionamento di marchi retail con un buon rapporto qualità/prezzo. Il che /con la recessione che attanaglia il Paese/ è comprensibile: il low cost piace, tanto più se proposto da una catena di distribuzione conosciuta.
Tra i primi 25 brand infatti, l'Italia annovera Ikea al 4° posto (il gruppo svedese registra il punteggio più alto proprio in Italia), Decathlon (al 6°), Coop (all'8°), Conad (al 15°), Oviesse (al 17°), Esselunga (al 18°), H&M (al 19°), Zara (al 20°).
A livello mondiale vince invece la tecnologia, con le prime tre posizioni occupate da Google, Samsung e Microsoft. Si consideri che, in Italia, il primo brand in ambito tecnologico (in senso ampio) è Vodafone, al 25° posto.
L'indagine è stata realizzata intervistando oltre 134mila consumatori di 23 Paesi su 700 marchi. Oggi lo studio misura l'effettiva percezione e l'impatto del brand sul benessere personale del singolo consumatore, precedendo come riferimento i benefici avvertiti su ben dodici parametri (salute, felicità, benessere economico, relazioni e senso di appartenenza ad una società). La sintesi è espressa dal Meaningful Brand Index (MBI), un indice che ha riflessi significativi anche sul fronte finanziario. "Statisticamente il Meaningful Brand Index, ha registrato un andamento del 120% superiore rispetto al listino di riferimento" evidenzia la nota di Havas Media.
I consumatori tuttavia stanno diventando sempre più smaliziati: più della metà degli intervistati (il 54%) afferma di non credere nei brand, i due terzi (il 73%) dichiara che non si accorgerebbe se le maggiori marche analizzate sparissero e solo il 20% ritiene abbiano un impatto positivo nella propria vita. Tra i più scettici ci sono gli europei per cui il 93% è convinto di poter rinunciare ai brand (rispetto al 92% negli Usa, 52% in America Latina e 49% in Asia), contro un 5% che riconosce loro un ruolo rilevante nel proprio quotidiano. Il 71% degli intervistati a livello mondiale e ben l'83% degli italiani crede però che i brand dovrebbero svolgere un ruolo maggiore nel migliorare il loro benessere e qualità della vita (solo il 34% crede che lo stiano già facendo).