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Venerdì, 16 Novembre 2012 01:00

Arianna… e il coraggio di reagire - autore Dino Secondo Barili

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Arianna… e il coraggio di reagire - autore Dino Secondo BariliQuesto è il 75° "racconto breve" scritto dal 2 settembre 2012. Il "progetto-sfida" è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... "Se son rose fioriranno".

Ci sono situazioni nelle quali una persona ha due sole possibilità: "morire(dentro) o reagire". Arianna, impiegata trentenne, era giunta al limite della sopportazione. Era stata fortunata... quando era stata assunta in un Ufficio che non "temeva crisi economica". Appunto per questo... i giorni passavano lenti, uguali, uno più grigio dell'altro. Tutto doveva rimanere immobile in quell'Ufficio...

Il Capo Ufficio era una persona gentile (al massimo, diceva tre parole in un giorno)... ma anonima, insignificante. Non prendeva alcuna decisione. Tutto veniva "calato" dall'alto (da un "alto" che non si sapeva bene... dove fosse). Dodici impiegati (sei uomini e sei donne ) che erano la "fotocopia" del Capo Ufficio.

Ognuno viveva nel proprio "brodo". C'erano impiegati la cui voce, per giorni e giorni, non si sentiva. Arrivavano in ufficio. Chinavano il capo sul "mucchio di carte" che trovavano accanto al computer ... e poi... era tutto un fruscio di fogli che andavano e venivano. Mai uno sguardo, mai una parola. Arianna aveva ormai raggiunto la "saturazione" mentale, lo "stadio psicologico" oltre il quale non si poteva andare. "Morire (dentro) o reagire".

Nell'ufficio ...nessuno era amico di nessuno... e questo era ancora peggio."Entrare in quell'Ufficio" era come entrare in una "camera a gas" (psicologica). Il clima "uccideva il cervello". Inoltre, Arianna non era una Venere. Era una donna normale... senza nulla di eccezionale. Quando, però, una persona vuole, vuole ... e può fare tutto, di tutto. Può anche "spaccare il mondo".

Arianna, una mattina di novembre dello scorso anno, decise che era giunto il momento di reagire. Si iscrisse ad un corso di danza presso "danzatrice" che si era ritirata a vita privata. Un'attività che poteva svolgere dopo il lavoro dell'Ufficio... per il tempo che riteneva necessario. Dopo la prima settimana che era stata veramente pesante, Arianna, cominciò a prendere il ritmo: scuola, allenamento, studio dei movimenti... e realizzazione di un "mini-spettacolo". L'impiegata che stava per andare in crisi... si sentì "fiorire". Entrava in Ufficio con uno spirito nuovo. Guardava i colleghi e il Capo Ufficio come "soggetti" da studiare. Finalmente aveva trovato la strada.

Anche, Gisella, l'impiegata più anziana, un giorno si accorse del nuovo modo di essere di Arianna, e, incuriosita, la volle alla sua scrivania. "Cosa hai fatto al tuo look?" – chiese. "Nulla" – rispose Arianna – "Sto preparandomi ad uno spettacolo." – Alla parola "spettacolo" tutti gli impiegati alzarono la testa, fissarono con gli occhi, aguzzarono le orecchie. Anche il Capo Ufficio chiamò Arianna e si fece spiegare. L'impiegata diede ampie informazioni e l'invitò al "primo spettacolo"... "riservato solo" al Capo Ufficio...a casa sua. Il giorno dopo lo spettacolo, lo stesso Capo Ufficio, non aveva parole. Guardava Arianna come... una star. La presentò al Dirigente di Sezione che la volle sua segretaria privata... Le colleghe fecero a gara per iscriversi al corso di danza... ma la "danzatrice" e la scuola di danza erano sparite, non c'erano più... (forse non sono mai esistite) .

- fine- 

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