L'utilizzo delle rose deriva da un'antica tradizione contadina che Pico Maccario ha voluto perpetuare. I viticoltori le piantavano accanto ai filari per proteggere i vigneti, in quanto, in caso di eventuali malattie, le rose fungevano da "sentinelle" essendo le prime ad essere colpite. Ciò consentiva ai viticoltori di agire in modo tempestivo sul problema per prevenire i danni al raccolto.
Nessuno avrebbe immaginato, però, che questi fiori nel corso degli anni, da prede prelibate per insetti e parassiti, si sarebbero trasformate in vere e proprie cacciatrici schierate a difesa della salute dei vigneti circostanti.
Ad accorgersi dell'insolito fenomeno sono stati un team di agronomi dell'azienda che, a seguito di numerosi monitoraggi dei terreni, hanno constatato la progressiva riduzione di Polifagi ed altre specie di insetti nocivi per le viti ed un contestuale significativo aumento della quantità di polline all'interno dei loro vigneti.
Dopo mesi di osservazione, la scoperta: sono proprio le rose a produrre il polline utilizzato come esca per attirare le prede.
Il video-documentario mostra, il momento, dopo lunghi giorni di attesa, in cui la rosa carnivora entra in azione e cattura un insetto.
La rosa carnivora, come spiega Vitaliano Maccario, sta apportando notevoli benefici ai vigneti dell'azienda piemontese assicurando, grazie alla riduzione di parassiti dannosi, una produzione vinicola di alta qualità.