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Affronta la tua giornata con una sana risata

Oggi è la Giornata internazionale della solidarietà (umana e animale)

La Giornata internazionale della solidarietà è stata istituita dall’ONU nel 2005 (19 anni fa) con lo scopo di sensibilizzare verso chi ha una vita in condizioni di difficoltà e facilitare l’aiuto reciproco.

In una società dove "ama il prossimo tuo come te stesso" non è più cosi universalmente riconosciuto e seguito, oppure addirittura "ipocritamente" male interpretato, ci vogliono altri trigger sociali per invogliare la gente a fare del bene (a farlo non ad usare l'argomento come una clava contro l'avversario).
La Psicologia Sociale ha condotto più di un esperimento sul cosiddetto comportamento prosociale (quello alla base della solidarietà), con il risultato che "non esistono atti di solidarietà completamente disinteressati"; ma soprattutto "sono fideistici e/o ipocriti, proprio i comportamenti che spingono verso la solidarietà a scapito di se stessi o della propria famiglia".

Se il troppo è falso o disumano e il giusto interessato, non significa che ognuno che fa veramente del bene lo fa per un tornaconto materiale, lo potrebbe fare per un tornaconto di autostima personale, o per una persona che si è perso, o, ancora, per un aumento del proprio gradimento sociale. La solidarietà è un vero e proprio scambio sociale, dove chi lo fa, effettua una valutazione costi benefici, e si muove solo se i benefici superano i costi, anche in termini di benessere psichico personale.

Due studiosi, Latané e Darley, nel 1970 hanno studiato anche il momento dell’intervento di emergenza. Quante volte abbiamo assistito o sentito raccontare di episodi di emergenza in cui nessuno ha alzato un dito? Questi psicologi sociali hanno scoperti che più persone assistono ad una emergenza e meno intervengono per aiutare, al contrario meno persone ci sono e più alta è la possibilità che qualcuno provi ad intervenire. incidente Questo perché troppo spesso ci facciamo prendere dall’effetto branco, e abbiamo paura di essere giudicati male se interveniamo a sproposito o male, con il risultato che nessuno nemmeno ci prova se altri non lo fanno. Ora che conoscete questi meccanismi, la prossima che volta che assistete ad una emergenza pensate di essere da soli e aiutate! Potremmo trovarci noi nelle stesse condizioni o qualcuno che amiamo, e non vorremmo certo che la nostra vita dipendesse dall’effetto branco.

Anche il mondo animale a ben vedere è costellato di questi fenomeni di aiuto disinteressato che testimoniamo una cosa molto semplice: gli animali non sono solo macchine biologiche ma esseri senzienti in grado di provare un ampio ventaglio di emozioni compresa l’empatia.

  • Soccorrere: Nei delfini e altri cetacei è consuetudine soccorrere il soggetto in difficoltà aiutandolo attivamente con il corpo a raggiungere la superficie dell’acqua per respirare.
  • Aiutare: Negli elefanti quando un giovane rimane intrappolato in una pozza di fango o deve percorrere una pista in salita gli altri del gruppo lo spingono con la testa e con la proboscide.
  • Salvare: Nei bufali quando un soggetto giovane o infermo viene attaccato dai leoni l’intero gruppo si schiera a muro contro il predatore.
  • Avvisare: In molte specie, quali cercopitechi, marmotte, manguste, suricati esistono delle sentinelle che vocalizzano quando si presenta un pericolo e così facendo si rendono più vulnerabili.
  • Adottare: Nei licaoni, nei lemuri e in alcuni primati quando un cucciolo perde la madre un’altra femmina adulta lo adotta e gli somministra cure parentali.
  • Collaborare: In molte specie come i gruccioni e i lupi alcuni individui fungono da helper ovvero rinunciano alla loro riproduzione per accudire i giovani del gruppo.
  • Stornare: In alcune specie, come l’usignolo e il corriere, i genitori attirano su di loro le attenzioni del predatore allontanandolo dal nido.
  • Richiamare: Poco tempo fa i giornali hanno riportato un fatto di cronaca esemplare, dove un cane è andato a chiamare soccorsi per salvare un altro cane caduto in un canale.

Cogliamo l’occasione di questo scritto e questa ricorrenza per onorare e ringraziare tutti i volontari dei Vigili del Fuoco, delle ambulanze, della pulizia delle spiagge, i donatori di sangue e midollo, coloro che creano ogni giorno slogan, siti e articoli gratuiti per la diffusione del rispetto delle atipicità e dell’integrazione, della lotta al bullismo, tutte le associazioni per la ricerca scientifica e tutti coloro che trasformano una vacanza in un gesto di solidarietà. 

Ringraziamo però anche quelli che dedicano un’ora alla settimana la sera per fare i conti di una piccola Associazione, per organizzare una festa di paese, o fare la polenta in malga solo per tenere viva una tradizione, chi aiuta una mamma sola quando è in difficoltà anche solo portando i bambini a scuola quando lei non sta bene, chi fa un sorriso ad un bambino strano e chi fa qualsiasi cosa solo perché è di aiuto ad un altro essere umano.

Grazie e che oggi sia il primo giorno di un nuovo gesto di solidarietà.

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