Il 26 settembre è stato proclamato Giornata europea delle lingue dal Consiglio d'Europa, con il patrocinio dell'Unione europea,[1] il 6 dicembre del 2001 (23 anni fa), alla fine dell'anno europeo delle lingue, il 2001. Tra gli obiettivi generali di questa giornata ci sono la sensibilizzazione sull'importanza dell'apprendimento delle lingue per migliorare il plurilinguismo e la comprensione interculturale, promuovere la diversità linguistica dell'Europa e incoraggiare uno studio delle lingue esteso a tutta la vita.
Ci sono circa 225 lingue indigene in Europa – il 3% delle lingue mondiali. Con l'arrivo continuo e costante di immigrati e rifugiati e con la relativa integrazione, l'Europa ha accresciuto il suo multilinguismo, tanto che in città come Londra per esempio, si parlano più di 300 lingue.
Secondo un sondaggio europeo del 2006, il 56% dei cittadini europei (Ue a 25 membri) parla una lingua diversa dalla propria lingua madre, il 28% padroneggia due lingue straniere, il 38% sa l'inglese, il 14% sa il francese o il tedesco.
Proprio per questo la Ue investe più di 30 milioni di euro all'anno per promuovere l'apprendimento delle lingue e la diversità linguistica tramite i programmi Socrates e Leonardo da Vinci (principalmente verso l'Inghilterra, la Francia e la Germania e forse ora solo in queste ultime), una politica iniziata con il pionieristico programma Lingua, nel 1990.