Nata a Bolzano il 19 aprile 1957 (67 anni fa), in Trentino-Alto Adige, la sua carta d'identità recita Dietlinde Gruber, nome che tradisce le origini altoatesine (parla il tedesco come l'italiano) e che più tardi addolcisce con il diminutivo Lilli. Dopo la gavetta nell'emittente locale Telebolzano e sui quotidiani L'Adige e Alto Adige, nel 1982 approda come professionista a "Sender Bozen", il canale RAI in lingua tedesca.
Spostata due anni dopo al TG3 Regionale del Trentino-Alto Adige, di qui passa al secondo canale dove, in qualità di corrispondente di politica estera, segue da vicino il crollo del muro di Berlino, completando la sua ascesa professionale quando diventa la prima donna a condurre il telegiornale di prima serata. Promossa nella rete ammiraglia, dal 1990 ai primi anni duemila racconta per il TG1 i fatti principali di politica internazionale, dalla guerra del Golfo al conflitto israelo-palestinese.
In prima linea nella denuncia di scarsa libertà d'informazione nel Bel Paese, nel 2004 imbocca la strada della politica candidandosi al Parlamento europeo per la coalizione di centrosinistra "Uniti per l'ulivo" e risultando prima assoluta degli eletti nelle sue circoscrizioni. L'irresistibile richiamo del "primo amore" la spinge a dare le dimissioni quattro anni dopo (rinunciando alla pensione da deputato) e ad accettare la conduzione del programma Otto e mezzo, che si conferma negli anni tra i talk show più seguiti.
Attiva anche come autrice, tra i suoi libri più venduti "I miei giorni a Bagdad" (che supera le 100mila copie vendute) e il romanzo familiare Eredità, edito nel 2012 da Rizzoli.