Il topo per computer più celebre della storia fu inventato da un ingegnere elettronico americano, Douglas Engelbart, che il 17 novembre del 1970 (54 anni fa) ricevette il brevetto del primo mouse.
Animato dalla volontà di migliorare il modo di lavorare delle persone, Engelbart (scomparso nel 2013 (11 anni fa) e al quale si deve anche l'ideazione dell'ipertesto) mise a punto, nel 1963 (61 anni fa), un rudimentale dispositivo di puntamento, costituito da un involucro di legno che racchiudeva un meccanismo di dischi metallici.
In grado di muoversi solo in senso orizzontale e di determinare gli spostamenti sul piano di lavoro, il dispositivo era dotato inoltre di un pulsante che, a seconda del tipo di pressione esercitata (i click), trasmetteva segnali elettrici al sistema.
Gli venne dato un nome banale, mouse, per la forma che vagamente richiamava quella di un topo, nella prospettiva che una sua successiva commercializzazione avrebbe comportato la scelta di un nome più serio. Ma così non fu. L'invenzione non ebbe subito un utilizzo pratico e si dovette attendere qualche anno perché venisse perfezionata ad opera di un collega di Engelbart, Bell English.
Quest'ultimo vendette il brevetto alla Xerox, che realizzò nel 1973 (51 anni fa) il primo mouse "a pallina" e il primo computer dotato di mouse (lo Xerox Star). Una dimostrazione del suo funzionamento conquistò un giovanissimo Steve Jobs, che ne sviluppò una versione più avanzata per Lisa, primo modello di personal computer della Apple, e successivamente per il Macintosh.
Allo stesso Jobs fu riconosciuto il merito di aver realizzato l'assetto definitivo del mouse, cui si sarebbero ispirate le versioni successive, sia quelli a funzionamento meccanico, sia quelli dotati di sistema ottico.