Comitato dell'Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra: con questo nome 160 anni fa nasce a Milano, per iniziativa del "Comitato Medico Milanese" dell'Associazione Medica Italiana, la Croce Rossa Italiana.
La mission deiana l nuovo soggetto, presieduto da Cesare Castiglioni, comincia con l'iniziativa che porta i rappresentanti di 16 Stati europei a sottoscrivere la Convenzione di Ginevra (22 agosto 1864). Per la prima volta si riconosce il diritto al soccorso dei feriti di guerra, siano essi civili o militari. In quella stessa data si decide di distinguere i volontari con uno stemma: una croce rossa in campo bianco, che resterà il simbolo ufficiale della Croce Rossa Internazionale.
Chiamati al primo banco di prova nella battaglia di Custoza (Terza guerra d'indipendenza), i volontari italiani garantiscono il loro operato in tutti i teatri di guerra in cui è impegnata l'Italia, fino alla Seconda guerra mondiale. Parallelamente, sono impegnati nella lotta alla tubercolosi e alla malaria, intervenendo inoltre dopo ogni catastrofe, dal terremoto di Casamicciola in poi (28 luglio 1883).
Commissariata dal 1980 al 1998 e messa in liquidazione, dal gennaio 2014 assume la denominazione di "Ente strumentale alla Croce Rossa italiana". Sul piano nazionale la CRI, attualmente, ha tra i suoi principali compiti: la promozione dell'educazione sanitaria; l'assistenza socio-sanitaria durante calamità ed emergenze; l'organizzazione del servizio di primo soccorso, del trasporto degli infermi e servizi socio-assistenziali; la sensibilizzazione sulla donazione del sangue.