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L'11 dicembre 1946 diventa operativo l'Unicef

Andare in soccorso di tutti i bambini, costretti alla fame e in condizioni igieniche precarie a causa delle devastazioni della Seconda guerra mondiale, fu tra le prime preoccupazioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Per questo, nel corso della sessione inaugurale dell'Assemblea generale – convocata l'11 dicembre del 1946 (78 anni fa) – si votò all'unanimità l'istituzione del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, meglio noto con l'acronimo UNICEF (che sta per United Nations International Children's Emergency Fund, mutato dal 1953 in United Nations Children's Fund).

La nuova agenzia dell'Onu fu subito operativa nei territori europei sconvolti dalla guerra, dove attraverso un'attività di coordinamento riuscì ad assicurare latte e cibo a più di sei milioni di bambini. Non meno importante, in quegli stessi anni, furono gli interventi in contesti complessi come la Cina e la Palestina, distribuendo medicinali, prodotti per l’igiene e indumenti ai più piccoli.

Nata per fronteggiare esclusivamente l'emergenza postbellica, l'UNICEF fu trasformata nel 1953 in organo sussidiario permanente dell'Onu, impegnato in 100 paesi a contrastare carestie, siccità, povertà e malattie. Una missione condotta anche in momenti storici delicati, come durante la Guerra Fredda, riuscendo a superare barriere ideologiche e cortine di ferro che in quegli anni dividevano in due blocchi gran parte del pianeta.

Nel 1965, a circa vent'anni dalla fondazione, ottenne il primo importante riconoscimento: il Nobel per la Pace, il primo in assoluto attribuito a un'agenzia internazionale. Ciò contribuì a sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica sulle battaglie dell'organizzazione, accrescendo nel contempo il numero dei sostenitori tra singoli donatori, governi, agenzie umanitarie e imprese.

Non meno efficace il ruolo degli ambasciatori UNICEF, ossia delle personalità pubbliche che iniziarono a promuoverne in prima persona le campagne. Il primo fu l'attore Danny Kaye, alla fine degli anni Cinquanta, seguito da altri volti noti della politica, del cinema e dello sport, tra cui la famosa star hollywoodiana Audrey Hepburn.

L'emergenza nei paesi del cosiddetto Terzo Mondo, negli anni Ottanta, vide l'UNICEF in prima linea nel promuovere massicce campagne di vaccinazione e di pratiche virtuose per la salute dei bambini, poi estese ad altre realtà. A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta arrivarono due fondamentali vittorie per l'agenzia ONU.

La prima fu che nel 1989 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la Convenzione internazionale sui diritti dell'Infanzia, in risposta all'opera di sensibilizzazione dell'UNICEF per l'adozione di un codice etico di comportamento nei confronti dei bambini. La seconda fu l'organizzazione nel 1990 del Vertice mondiale per l'Infanzia, il più grande incontro di leader mondiali dedicato ai problemi dei bambini.

Negli attuali teatri di guerra, l'UNICEF continua a dare voce ai più piccoli denunciando situazioni di violenza e sfruttamento (come la piaga dei bambini soldato in Sudan) e battendosi per il diritto all'istruzione (ad esempio delle bambine afghane, dopo la caduta del regime dei Talebani).

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