In primo luogo, il cane stravolge le abitudini familiari: deve essere portato fuori più volte al giorno (anche nei mesi più freddi), deve essere spazzolato durante i periodi di muta o dopo ogni uscita in campagna e al parco. Il lavaggio, invece, non è una necessità impellente. Basta farlo quando occorre, con shampoo neutro e se non si tollerano i cattivi odori del suo pelo, lo si può strigliare con una spugna imbevuta di acqua e aceto.
Bisogna imparare a convivere con feci e urine che, soprattutto nel cucciolo, sono depositate ovunque: i piccoli di cane sono come i bambini, non trattengono a lungo lo stimolo. Ci sono metodi, come il portarlo fuori tutti i giorni allo stesso orario, che possono insegnargli con dolcezza a trattenere la pipì fino al momento fissato. Armatevi di pazienza, ci vorranno almeno cinque mesi.
Per decidere se vi conviene prendere un maschio oppure una femmina considerate che il maschio, oltre a essere un po' meno affettuoso, orina frequentemente. Dunque, bisogna portarlo fuori spesso durante il giorno. La femmina, invece, a partire dal nono mese d'età, inizia ad avere due calori della durata di venti giorni all'anno con perdite ematiche. Ciò significa che può avere cuccioli. Dipende solo da voi se considerare questa evenienza come un'occasione divertente oppure solo un motivo di disturbo. Tenete conto che anche i cuccioli devono avere un ambiente pulito e adeguato per crescere.
Un altro punto delicato è la salute del cane: alcune patologie possono essere trasmesse ai padroni, come la pulicosi (pulci), la piroplasmosi (zecche), la rogna, la tigna e l'echinococcosi. Per questo è necessario vaccinarli e portarli – quando ce n'è bisogno – dal veterinario, non proprio per cifre economicissime.
Ad ogni modo, se non avete mai provato prima questa esperienza, l'affetto di un cane vi travolgerà e sarà capace di farvi passare sopra a ognuno di questi, pur naturali, inconvenienti.