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Il 23 gennaio 1978 inizia la farsa dei CloroFluoroCarburi (CFC)

La vera storia del Freon (nome commerciale dei CloroFluoroCarburi in sigla CFC) è un esempio di come vengono gestite le notizie confermate e non confermate dal mondo scientifico, dai giornalisti di settore e dalla rete o dagli enti come wikipedia. Cominciando dal fatto che poco si sa delle controversie sui presunti effetti dei CFC sulla degradazione dello strato dell'ozono terrestre.

La storia comincia nel 1974 quando Richard S. Stolarski, Ralph J. Cicerone. firmano un articolo intitolato “Stratospheric Chlorine: A Possible Sink for Ozone†sul Canadian Journal of Chemistry dove sottolinearono che gli atomi di cloro nella stratosfera potevano distruggere l'ozono; quasi contemporaneamente, Mario J. Molina, F. Sherwood Rowland. firmano un articole intitolato “Stratospheric Sink for Chlorofluoromethanes: Chlorine Atomic Catalysed Destruction of Ozone†su Nature, dove mostrarono che i CFC potevano rilasciare atomi di cloro nella stratosfera. Dopo 4 anni di discussioni si arriva misteriosamente alla scelta della Svezia, prima nazione al mondo, seguita immediatamente dagli Stati Uniti, che vietarono l'utilizzo degli spray contenenti gas CloroFluoroCarburi con la motivazione il rapporto causa del degrado dell'ozonosfera.

A buona ragione, i più attenti, fanno originare questa scelta invece alla strana coincidenza con la scadenza del brevetto di quella formula. Infatti bisognerà aspettare il 16 maggio 1985 perché un gruppo di scienziati pubblichi su Nature descrivendo e misurando per la prima volta il buco nella fascia di ozono che protegge la Terra.

Per questo e per la rapidità è giusto definire queste decisioni “misterioseâ€. Meno lo è invece il trattato internazionale erroneamente definito protocollo di Montréal firmato il 16 settembre 1987, entrato in vigore il 1º gennaio 1989 e sottoposto alle revisioni del 1990 (Londra), 1992 (Copenaghen), 1995 (Vienna), 1997 (Montréal) e 1999 (Pechino) che bandisce in modo progressivo i CloroFluoroCarburi definendo comunque in maniera non scientifica la causa effetto sulla riduzione dello strato di ozono stratosferico.

Allora poca e imprecisa è la documentazione, sia da parte dei giornalisti di settore che nelle voci di wikipedia che riguarda il periodo tra gli anni ‘70 e il 1985 riguardo all’argomento. Troviamo articoli di noti periodici che parlano di “Protocollo di Montreal del 1978†(quello del 1978 non riguarda il CFC) alcuni corretti invertendo il 7 e l’8. Troviamo nella voce di wikipedia “Protocollo di Montrealâ€, come ci fosse un’eccellenza, omettendo tutti gli altri protocolli precedenti. Per finire, eccezione che conferma la regola, nella voce Freon di wikipedia non c’è la onnipresente paragrafo “Controversieâ€.

Passando ai nostri giorni, o meglio fino al 2016, nonostante tutti i divieti, il buco continuava ad aumentare. Per giustificare l’effetto pressoché nullo per molti anni si era detto che gli effetti sarebbero arrivati lentamente. Nel 2016 le previsioni erano che avrebbe iniziato a diminuire solo nel 2020. Poi accadde l’inaspettato, cosi’ come cominciò a ingrandirsi così riprese a restringersi repentinamente. Il 22 ottobre 2019 la notizia: Buco dell'ozono ai minimi storici dal 1982 sull'Antartide - Da 16 a 10mln di km quadrati, segno del riscaldamento climatico.

Ora, infatti, non è più il CFC a minacciare l'Ozono stratosferico ma il riscaldamento climatico, l’inquinamento, l’origine di tutti i mali, la nuova moda.

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