Una scoperta che prende forma una mattina di novembre del 1947 nei Laboratori Bell a Murray Hill nel New Jersey (Usa). Walter H. Brattain, John Bardeen e William Schockley sono tre ricercatori che lavorano da anni sui semiconduttori (elementi chimici che hanno conducibilità intermedia tra quelli isolanti e quelli conduttori, e che sono alla base della maggior parte dei dispositivi elettronici). E si trovano ad affrontare un problema: inventare un sistema per amplificare un segnale, che sia più efficace dei tubi a vuoto e in grado di permettere – per esempio – una comunicazione telefonica chiara tra le due sponde dell’Atlantico.
I tubi a vuoto (le valvole termoioniche impiegate fino agli anni Sessanta nei trasmettitori radio e nei televisori) erano voluminosi, poco affidabili e consumavano molta energia. Schockley da diverso tempo cercava un sistema alternativo e aveva “teorizzato” – servendosi anche dei risultati ottenuti da alcuni predecessori come Russell Oh e Oskar Heil – un dispositivo promettente. Il suo primo amplificatore a semiconduttore è un piccolo cilindro rivestito da un sottile strato di silicio montato su una piattaforma di metallo. La strada è quella, ma il risultato lascia ancora a desiderare. Schockley allora chiama nel suo gruppo di ricerca prima Brattain, fisico sperimentale in grado, secondo le voci, di costruire qualunque cosa, e subito dopo il fisico teorico John Bardeen.
Insieme, i tre capiscono che uno dei problemi principali del modello di Schockley è la condensazione che avviene sullo strato di silicio. Dopo innumerevoli tentativi, i cervelloni trovano la soluzione perfetta: sostituire il silicio con il germanio. Questo elemento permette di aumentare l’amplificazione del segnale di 300 volte. Successivamente aggiungono un poco d’oro al germanio, riuscendo così a modulare meglio l’amplificazione su diverse frequenze. È fatta. Si arriva dunque a quello che lo stesso Schokley definisce “un magnifico regalo di Natale”. Tuttavia il ricercatore non è presente quando, la mattina del 23 dicembre 1947 (77 anni fa), Bardeen e Brattain dimostrano il funzionamento di quello che da allora si sarebbe chiamato transistor.
Da quel momento, i tre non hanno più occasione di lavorare insieme: Shockley lascia i Bell Labs per fondare la Shockley Semiconductor a Mountain View (California), mentre Bardeen diventa docente all’Università dell’Illinois. Brattain è l’unico a restare a Murray Hill. Si ritrovano solo dopo nove anni: il luogo è l’Accademia Reale di Svezia dove furono insigniti, nel 1956, del Premio Nobel per la Fisica per "le loro ricerche sui semiconduttori e la scoperta dell'effetto transistor".
Già verso la fine degli anni '50, la produzione di transistor si orientò verso l'utilizzo del silicio come elemento semiconduttore, e, negli anni '70, il transistor al germanio divenne obsoleto.