Il 17 aprile 1492 (532 anni fa) i sovrani di Spagna firmano un trattato con Cristoforo Colombo per una spedizione verso le Indie. L’obiettivo dei due sovrani di Spagna era raccogliere le ricchezze che si sarebbero potute trovare in quella terra – ancora in gran parte inesplorata – identificata come "Le Indie".
Colombo, da parte sua, voleva dimostrare che per arrivare in Asia esisteva una scorciatoia. E anziché andare ad est e seguire le orme di Marco Polo per arrivare in Cina e in Giappone attraversando tutta l’Europa o circumnavigando l’Africa, si era convinto che dirigendosi ad ovest si poteva raggiungere quella stessa terra in minor tempo.
Il contratto firmato il 17 aprile prevede per Cristoforo il grado di ammiraglio, la carica di viceré e di governatore di tutte le terre scoperte con tanto di titolo ereditario, ma anche la possibilità di conferire ogni tipo di nomina nei territori conquistati e una rendita pari al 10% di tutti i traffici marittimi futuri. La somma necessaria per l’armamento della flotta, pari a 2.000.000 di maravedi, sarà versata per metà dalla corte e per metà dallo stesso ammiraglio, finanziato a sua volta da alcuni banchieri genovesi.
Il 3 agosto 1492, alle 6 di mattina, da Palos de la Frontera inizia il viaggio più famoso della Storia: quello che parte dal Medioevo per approdare all’epoca moderna.
Il 17 aprile 1492 Cristoforo Colombo firma un contratto con i monarchi spagnoli per trovare le "Indie"
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